Mercati Usa – L’inflazione ed il dollaro piegano i listini

Il marcato rialzo dell’inflazione che raggiunge i massimi degli ultimi 30 anni, associata alla rinnovata ed inaspettata forza del dollaro ed all’impennata dei rendimenti obbligazionari, affossano Wall Street la quale mostra ancora tuttavia ottimi segnali di tenuta.

I listini azionari partono negativi ma poi recuperano tutte le perdite dopo un paio d’ore per inabissarsi di nuovo successivamente riuscendo comunque a non chiudere sui minimi intraday.

Il bilancio della seduta registra il Nasdaq in calo del 1,7% il Russell 2000 del 1,6%. Più contenuta, invece, la discesa sia dello S&P500 (-0,8%) che del Dow Jones (-0,7%). Sul mercato pesa la caduta di molti titoli tecnologici che nelle settimane precedenti avevano raggiunto quotazioni stellari, quali AMD (-6%) e Nvidia (-4%).

In after Hours, scende anche Disney (-4%) che tocca i minimi da gennaio, in scia a risultati non soddisfacenti per gli analisti.

VIX in forte rialzo e per la quinta seduta consecutiva. “L’indice della paura” sale a 18,8 con un guadagno di quasi il sei per cento dopo aver sfiorato anche quota 20 punti.

Rendimenti obbligazionari alle stelle, in scia al dato dei prezzi al consumo molto inflattivo. Il Tbond sale di dodici punti base al 1,57%.

Nuova giornata di rialzo anche per i due principali metalli preziosi – oro ed argento – i quali dimezzano i guadagni nel finale a causa della forza del biglietto che sale ai massimi da novembre 2020 nei confronti dell’euro.

Il metallo giallo sale ben oltre la resistenza tecnica a quota 1.830 dollari l’oncia, toccando i nuovi massimi da cinque mesi.

Seduta molto positiva anche per molte materie agricole con frumento, mai e soia che guadagnano oltre due punti percentuali realizzando nuovi massimi decennali.

Petrolio di nuovo sull’ottovolante. L’oro nero dopo una partenza positiva che sfiora gli 85 dollari al barile, chiude in calo di oltre tre punti percentuali poco sotto gli $82 dollari al barile.

Sul mercato valutario, il dollaro torna a rafforzarsi di un’intera figura e chiude a 1,148 nei confronti della moneta unica.