Al 30 settembre 2021 Aquafil ha registrato ricavi per o 419,3 milioni, in aumento del 27,9% a/a.
A livello di business unit, la divisione “Polimeri” (14,6% dei ricavi) è cresciuta del 154,4% a 61,2 milioni, mentre la divisione NFT (21,3% dei ricavi) ha segnato il +23,3% a 89,3 milioni. Infine la divisone BCF (64,1% dei ricavi) ha registrato un incremento del 16,1% a 268,8 milioni.
Per quanto riguarda la ripartizione dei ricavi per area geografica, la regione EMEA (60,8% dei ricavi) ha registrato un incremento del 36,6% a 255,1 milioni, mentre l’area del Nord America (22% dei ricavi) ha segnato un incremento dell’8,1% a 92,2 milioni. La regione Asia e Oceania (16,7% dei ricavi) ha registrato un aumento del 28,1% a 70,1 milioni, mentre l’area Resto del mondo (0,5% dei ricavi) è cresciuta del 54,3% a 1,9 milioni.
L’Ebitda si attesta a 59,6 milioni, in crescita del 48,7%, generando un margine del 14,2% (+200 punti base). L’aumento dell’Ebitda deriva dalle maggiori quantità vendute nel periodo, oltre che dal consolidamento delle azioni di incremento della marginalità iniziate dal Gruppo già a partire dal quarto trimestre del 2019. Tali incrementi sono stati superiori agli impatti derivanti dal disallineamento temporale tra prezzi di vendita e costo della materia prima che ha caratterizzato soprattutto il primo semestre del 2021, oltre che
ai maggiori costi energetici fronteggiati nel terzo trimestre (circa a 2 milioni).
L’Ebit è pari a 22,3 milioni, in forte crescita rispetto agli 0,2 milioni del pari periodo del 2020, mentre l’ebit margin si attesta al 5,3%.
L’utile del periodo ammonta a 14,3 milioni, quasi quintuplicato rispetto ai 2,9 milioni del pari periodo del 2020.
Al 30 settembre 2021, l’indebitamento finanziario netto del Gruppo risulta pari a 183,5 milioni, in miglioramento rispetto ai 218,7 milioni del 31 dicembre 2020. La generazione di cassa delle attività operative pari a 52,9 milioni e la variazione del capitale circolante pari a 11,8 milioni, hanno più che finanziato gli investimenti netti pari a 23,9 milioni e il pagamento di oneri finanziari ed imposte per 5,5 milioni.
Per il quarto trimestre il Gruppo si attende un andamento della domanda di mercato in linea con i trimestri precedenti, tenendo pero conto dei maggiori periodi festivi che caratterizzano tutte le aree geografiche.
Le dinamiche inflattive ed il costo dell’energia potrebbero temporaneamente impattare la
marginalità del Gruppo, che ha già lanciato iniziative di progressivo adeguamento dei prezzi di vendita che si completeranno entro i primi mesi del 2022.