Nei primi nove mesi del 2021 il Gruppo Emak ha a realizzato ricavi pari a 464,2 milioni, in crescita del 29% anno su anno.
L’Ebitda adjusted è pari a 69,5 milioni, in aumento del 46,2%, generando un margine del 15% (+180 punti base), principalmente grazie all’incremento dei volumi di vendita.
L’Ebit si attesta a 52 milioni, in crescita del 73,5%, e con un margine in aumento all’11,2% (+290 punti base).
L’utile netto si è attestato a €37,7 milioni, più che raddoppiato rispetto ai 15,8 milioni del pari periodo 2020.
L’indebitamento finanziario netto si attesta a 120,3 milioni, in diminuzione rispetto ai 126,5 milioni al 31 dicembre 2020. Il dato al 30 settembre 2021 include 30,8 milioni derivanti
dall’applicazione del principio contabile IFRS 16, sostanzialmente in linea con il valore del pari periodo dell’esercizio precedente. Al netto dei 30,8 milioni l’indebitamento ammonta a 89,4 milioni (97,7 milioni al 31 dicembre 2020).
La Società stima che a fine anno il fatturato possa posizionarsi nella parte alta della guidance comunicata in precedenza e che prevedeva una crescita compresa in una forchetta fra il 17% e il 21%. Il graduale intervento sui listini di vendita applicato nei mesi scorsi ha in gran parte compensato l’impatto dell’aumento del costo delle materie prime, dei componenti e dei trasporti, mentre l’effetto leva generato dalla forte crescita del fatturato porta comunque ad un miglioramento dell’Ebitda margin a fine esercizio stimato in
crescita nell’intorno di 150 basis points.
Per quanto riguarda il 2022 la visibilità rimane positiva per la prima parte dell’anno, nonostante il permanere dei rischi legati alla catena di fornitura. La scelta di mantenere le scorte più alte rispetto alla media del periodo è finalizzata a mitigare tale rischio.