“Continua la crescita del Gruppo garantita dal carico di lavoro esistente, frutto della nostra politica di mantenimento degli ordini anche nel periodo di crisi indotto dalla pandemia. Abbiamo raggiunto una marginalità tra le più alte del settore che, al pari dei volumi, puntiamo ad incrementare ulteriormente, anche grazie agli ingenti investimenti che stiamo realizzando in tutti i nostri siti”.
Così commenta Giuseppe Bono, Amministratore delegato di Fincantieri, i risultati dei primi nove mesi 2021 del Gruppo, che hanno visto ricavi (escluse le attività passanti) in crescita del 28,3% a 4,54 miliardi, rispecchiando l’andamento positivo di tutti i settori in cui opera la società.
In particolare, lo Shipbuilding ha segnato un +28,5% a 4,22 miliardi, con volumi di produzione a livello record nei cantieri italiani del Gruppo, segnando un +34% rispetto ai primi nove mesi 2020 (12,3 milioni di ore lavorate nei primi nove mesi del 2021) e confermando il ritorno sulla direttrice di crescita prevista prima della pandemia.
Il settore Offshore e Navi speciali ha chiuso con ricavi in crescita del 15,3% a 313 milioni, recuperando i volumi persi nella prima parte dell’anno. I ricavi del settore Sistemi, Componenti e Servizi hanno segnato un +29,1% a 764 milioni, trainato ancora una volta delle attività a supporto della costruzione di navi da crociera e militari ed in parte dall’acquisizione del gruppo INSO.
L’Ebitda è aumentato del 65% a 330 milioni, riflettendo il significativo incremento dei volumi e il miglioramento della marginalità. L’Ebitda margin è salito al 73% (5,7% nei 9M20), grazie alla a positiva performance operativa, che ha visto la consegna di ben quattro navi nel solo terzo trimestre.
Dal lato patrimoniale, l’indebitamento finanziario netto si è attestato a 1,06 milioni, sostanzialmente in linea al 31 dicembre 2020 e alle previsioni per il 2021. Tale valore, si legge nella nota, è coerente con l’andamento dei volumi di produzione sviluppati nel periodo e con il piano di consegne.
Fincantieri evidenzia, inoltre, che la Posizione finanziaria netta risenta ancora della strategia adottata dal Gruppo di concedere dilazioni commerciali ai propri clienti (298 milioni al 30 settembre 2021), al fine di salvaguardare l’ingente carico di lavoro acquisito e di rafforzare i rapporti con le società armatrici. Il rientro di tali importi, sulla base delle dilazioni concordate con gli armatori, è previsto nel corso del quarto trimestre 2021 e nel 2022.
Il carico di lavoro complessivo è pari a 36 miliardi, circa 6,9 volte i ricavi del 2020, con ordini acquisiti per 2,3 miliardi: il backlog al 30 settembre 2021 è pari a 26,6 miliardi (26,9 miliardi al 30 settembre 2020) con 92 navi in portafoglio e il soft backlog a circa 9,4 miliardi (9,9 miliardi al 30 settembre 2020).
Per quanto riguarda l’evoluzione della gestione, Fincantieri sottolinea il proseguimento della ripresa delle attività del settore crociere con 206 navi in servizio (pari al 57% della flotta mondiale) da parte di 65 operatori crocieristici (dati riferiti al mese di ottobre), con la prospettiva, sulla base delle comunicazioni dei principali armatori, di incrementare ulteriormente la quota di navi in servizio fino al 70%-80% entro fine anno.
La ripresa è sostenuta da un andamento estremamente solido delle prenotazioni per tutti i principali armatori, con Carnival che, in occasione della pubblicazione a fine settembre dei risultati al 31 agosto 2021, ha dichiarato di beneficiare di un livello di prenotazioni per il secondo semestre 2022 più elevato rispetto all’analogo periodo del 2019, senza riscontrare peraltro alcuna riduzione nei prezzi.
Fincantieri ha quindi confermato per il 2021 una previsione di incremento dei volumi in linea con le aspettative di crescita dei ricavi del 25-30% (escluse le attività passanti) e una marginalità maggiore al 7%, nonostante l’aumento dei prezzi delle materie prime e dell’energia. Per il quarto trimestre la marginalità è attesa in linea con quanto consuntivato nei precedenti due trimestri.
Confermato, inoltre, l’obiettivo di una Posizione finanziaria netta in linea con i valori di Bilancio 2020, nonostante l’aumento dell’attività produttiva dell’area di business delle navi da crociera