Si riporta l’andamento odierno dei principali titoli internazionali del settore auto:
Senza particolari spunti le borse europee. Il Ftse Mib guadagna lo 0,1%, mentre il Ftse 100 cede lo 0,4%. Invariato il Dax. A Wall Street, Nasdaq a +0,3%, Dow Jones a +0,2%, S&P 500 a +0,1%.
Volkswagen dovrà pagare una multa pari a 125 milioni di dollari australiani, circa 76 milioni di euro, per aver manipolato i dati sulle emissioni dei suoi veicoli diesel in Australia. Si tratta della sanzione più alta mai emessa nel Paese ad un’azienda per aver violato i diritti dei consumatori.
La decisione arriva direttamente dalla Corte Suprema australiana, che ha respinto l’appello presentato da Volkswagen contro una sentenza emanata due anni fa dal Tribunale Federale che stabiliva di incrementare del 50% l’importo della sanzione. Secondo i giudici, la società avrebbe dovuto fornire informazioni corrette sulle emissioni alle autorità del Paese, nel momento in cui chiedeva l’approvazione per la vendita di 57 mila veicoli diesel tra il 2011 e il 2015. Se avesse comunicato i dati reali, continuano i giudici, il via libera alla commercializzazione non sarebbe mai arrivato.
Ricordiamo che Volkswagen, per lo stesso motivo, ha già patteggiato una multa pari a 59,7 milioni di dollari negli Usa. Lo scandalo partì proprio da lì, quando l’EPA, l’agenzia statunitense per la protezione dell’ambiente, comunicò che l’azienda tedesca aveva illegalmente installato sulle sue vetture un software di manipolazione progettato per aggirare le normative ambientali sulle emissioni.
Lo scorso 28 settembre, la Commissione Europea, insieme alle autorità nazionali garanti dei consumatori, ha invitato il gruppo Volkswagen a risarcire tutti i clienti, non solo quelli tedeschi, per i danni procurati dallo scandalo.