Mercati – Eurolistini incerti tra inflazione e trimestrali, Piazza Affari al palo

Mattinata poco mossa per i principali listini europei, con il Ftse Mib sostanzialmente invariato (-0,1%) in area 27.600 punti. Variazioni contenute anche per il Cac 40 di Parigi (+0,2%), il Dax di Francoforte (+0,1%), l’Ibex 35 di Madrid (-0,3%) e il Ftse 100 di Londra (-0,5%). Frazionali rialzi per i futures su Dow Jones, S&P500 e Nasdaq, dopo la chiusura contrastata di ieri.

L’azionario globale si avvia a registrare la prima perdita settimanale da inizio ottobre, frenato soprattutto dai segnali di persistenti pressioni inflazionistiche. La continua accelerazione dei prezzi, infatti, fa temere per una riduzione anticipata degli stimoli monetari da parte delle banche centrali.

Dinamica che ha incrementato la volatilità sul mercato obbligazionario, in quanto la curva dei tassi si adegua alle aspettative di un aumento del costo del denaro in anticipo rispetto al precedente outlook. Focus anche sui risultati corporate per valutare il percorso di uscita dalla crisi pandemica.

Dall’agenda macroeconomica sono giunti i dati di settembre sulla produzione industriale dell’eurozona, in flessione dello 0,2% mensile e in aumento del 5,2% annuo, in entrambi i casi meglio delle attese. Nel pomeriggio uscirà la lettura preliminare di novembre dell’indice sul Sentiment dell’Università del Michigan.

In Cina, intanto, il presidente Xi Jinping è stato confermato per il terzo mandato consecutivo, apprestandosi a guidare il Paese a vita. Goldman Sachs nel frattempo ha fornito un outlook positivo per l’equity cinese, sottolineando come il peggio della stretta regolatoria di Pechino sia ormai alle spalle.

Sul Forex l’euro/dollaro viaggia a 1,145 e il dollaro/yen si mantiene in area 114, con il biglietto verde poco mosso dopo i guadagni dei giorni scorsi in scia al report sui prezzi al consumo statunitensi.

Tra le materie prime viaggiano in ribasso le quotazioni del greggio con il Brent (-1,1%) a 81,9 dollari e il Wti (-1,3%) a 80,4 dollari, complice anche la riduzione delle previsioni di crescita della domanda 2021 da parte dell’Opec.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund si amplia a 123 punti base con il rendimento del decennale italiano allo 0,99%, nell’ultima giornata di collocamento del Btp Futura 2033.

Tornando a Piazza Affari, fra le aziende maggiormente capitalizzate avanzano soprattutto Azimut (+4,3%) all’indomani dei conti e l’annuncio sulla dividend policy, Pirelli (+3,4%) dopo i risultati e Ferrari (+1,5%).

In calo invece Telecom Italia (-3,8%) dopo il confronto in cda con Vivendi. Ancora in rosso Interpump (-1,1%), sottotono anche Saipem (-0,9%). Hanno diffuso i dati trimestrali anche Atlantia (+0,9%) e Unipol (-0,2%).