Nei primi nove mesi del 2021 il Gruppo Irce ha registrato un fatturato di 341,13 milioni, in crescita del 65,6% anno su anno grazie all’aumento dei volumi di vendita e del prezzo del rame.
Entrambe le aree di business, conduttori per avvolgimento e cavi elettrici, confermano la ripresa della domanda di mercato che si è ulteriormente rafforzata nell’ultimo trimestre, portando i volumi di vendita ai livelli pre-covid.
“Dall’inizio dell’anno abbiamo registrato una forte e continua crescita del costo delle materie prime che ad oggi non presenta segnali di rallentamento”, afferma la Società. “A partire dal terzo trimestre si è anche aggiunto il marcato aumento del costo dell’energia elettrica. Per limitare l’impatto negativo sui risultati, sono state avviate attività di trasferimento al mercato degli incrementi di costo”.
L’Ebitda è aumentato a 21,7 milioni dai precedenti 6,2 milioni al 30 settembre 2020, registrando un margine del 6,4% (+340 punti base), mentre l’Ebit è ritornato ad essere positivo per 14,3 milioni dopo i -0,2 milioni del pari periodo del 2020.
Nei primi nove mesi il Gruppo ha conseguito un utile 8,9 milioni, in netto miglioramento rispetto all’utile di 0,6 milioni del pari periodo del 2020.
L’indebitamento finanziario netto al 30 settembre ammonta a quasi 65 milioni, in crescita
rispetto a 39,7 milioni del 31 dicembre 2020, ma in contrazione rispetto ai 72,7 milioni del 30 giugno 2021.
Con riferimento ai prossimi mesi, la Società prevede una stabilizzazione della domanda sui buoni livelli raggiunti, e si aspetta risultati positivi anche nell’ultimo trimestre, nonostante l’aumento dei costi delle materie prime e dell’energia elettrica.