Sourcesense – Prospettive di crescita double digit in un contesto favorevole

Ampliare ulteriormente l’offerta di soluzioni Cloud Services ed Enterprise Apps rappresenta la principale priorità strategica di Sourcesense, che intende proseguire nel percorso di crescita espandendo anche la propria presenza in aree geografiche ad alta potenzialità in Italia e all’estero. Le strategie prevedono inoltre il raggiungimento di un nuovo segmento di mercato ancora inesplorato, quello della piccola e medie impresa che, sull’onda della transizione digitale e del Next Generation EU, si appresta a vivere un momento d’oro. Dopo i risultati record del primo semestre 2021, i dati preliminari dei primi nove mesi dell’anno in corso (ricavi +38% e pfn cash positive per 4,1 mln) hanno testimoniato nuovamente la bontà delle scelte intraprese. Le stime del broker di riferimento EnVent evidenziano tassi di crescita double digit nel 2023, quando il Valore della Produzione dovrebbe raggiungere 29,5 milioni (cagr 20-23 al 19,7%) e l’Ebitda 4,9 milioni (cagr 20-23 al 32,6%), con una marginalità fino al 16,6%.

Sourcesense, attiva nel settore dell’Information Technology in Italia e UK, intende proseguire nell’arricchimento del portafoglio soluzioni offerte, spingendo sulle linee maggiormente scalabili e ad alto valore aggiunto, Cloud Services ed Enterprise Apps, in grado di garantire livelli di marginalità più elevati.

Linea strategica portata avanti anche nell’ultimo anno con il lancio di Joyce e della nuova enterprise app Forge Cloud, coerentemente con gli obiettivi delineati in sede di IPO. Le società target M&A nel mirino consentiranno di allargare ulteriormente l’offerta, inserendo nel perimetro del gruppo anche nuove competenze, come osservato a fine 2020 con l’acquisizione del 100% di MMUL, società italiana specializzata nella realizzazione e gestione automatica di infrastrutture cloud di nuova generazione.

Le strategie di crescita per linee esterne permetteranno di espandere il presidio geografico in aree densamente popolate da aziende di classe enterprise. Le realtà di grandi dimensioni spesso presentano una serie di complessità organizzative e tecnologiche, tali da rendere necessario un rapporto ravvicinato e una conoscenza del suo contesto.

Ma i piani di crescita mirano anche ad estendere le soluzioni offerte a clienti di minori dimensioni. Forte di un’offerta declinabile anche in contesti diversi, la società guidata dal Presidente e Amministratore Delegato Marco Bruni intende rivolgersi ora al segmento delle piccole e medie imprese, consapevole dell’impatto positivo atteso con il Next Generation EU e della transizione digitale in atto.

Nel frattempo, il mercato continua a confermare le scelte strategiche intraprese da Sourcesense. I ricavi preliminari dei primi nove mesi del 2021 hanno ribadito la crescita in corso, fissandosi a 13,9 milioni (+38%), mentre le disponibilità liquide nette sono salite fino a 4,1 milioni al 30 settembre 2021 (3,9 mln al 30 giugno 2021 e 2,1 milioni al 31 dicembre 2020). Numeri che lasciano intravedere una chiusura d’anno con tassi di crescita positivi, realizzati all’interno di un contesto di mercato favorevole che auspicabilmente deve ancora far emergere in pieno tutte le sue potenzialità.

Gli analisti di EnVent, che seguono il titolo con target price a 4,02 euro, evidenziano una marcata crescita del Valore della Produzione nel prossimo biennio fino a 29,5 milioni (cagr 20-23 19,7%) e dell’Ebitda a 4,9 milioni (cagr 20-23 al 32,6%). Tassi di crescita double digit che è doveroso specificare non incorporano eventuali operazioni di M&A attese.

Marco Bruni sintetizza le priorità strategiche

“Continuare ad arricchire la nostra offerta nella componente di Digital Evolution, quindi Cloud Services ed Enterprise Apps, presidiare nuove aree geografiche, nonché svolgere un ruolo attivo nella transizione digitale delle piccole e medie imprese verso un ecosistema basato su open source e in modalità cloud native”.

Sono queste le priorità strategiche delineate da Marco Bruni, Presidente e Amministratore Delegato di Sourcesense, determinata a portare avanti le strategie che l’hanno accompagnata fin dal suo sbarco a Piazza Affari nel 2020.

Le disponibilità liquide nette, pari a 4,1 milioni al 30 settembre 2021, permetteranno di accelerare ulteriormente lo sviluppo in atto: proseguono infatti le attività finalizzate all’individuazione ed all’analisi di possibili target di acquisizione, focalizzate sull’ampliamento del portafoglio prodotti e clienti.

Convergere ulteriormente il portafoglio verso soluzioni a maggiore redditività

“Quest’anno abbiamo lanciato Joyce, nuova piattaforma cloud native event-driven altamente scalabile progettata per risolvere problemi di integrazione e di obsolescenza di servizi software, e pubblicato sul marketplace digitale del partner Atlassian la nuova enterprise app Forge Cloud, dando seguito in maniera concreta alla nostra strategia di ampliamento del portafoglio verso soluzioni a maggiore redditività”.

“E’ nostra intenzione ampliare ulteriormente l’offerta attuale, convergendo la nostra offerta verso quei prodotti caratterizzati da maggiore valore aggiunto e scalabilità. Nel raggiungimento di tale obiettivo saremo aiutati anche dalle operazioni di M&A su cui stiamo lavorando, che idealmente porteremo a termine nel brevissimo periodo ”, spiega Marco Bruni.

La nostra strategia “prevede un’industrializzazione delle esperienze maturate e validate sul campo, di cui abbiamo riscontrato una significativa importanza per i diversi clienti target. I nostri prodotti molto innovativi non hanno una concorrenza affermata e, mantenendo fede al nostro approccio, si contraddistinguono per la loro natura open con una serie di funzioni di classe enterprise”.

Raggiungere aree di interesse ancora non presidiate

“La seconda priorità strategica prevede un incremento della copertura geografica. Intendiamo raggiungere aree rilevanti per il mercato Enterprise Class all’estero e in Italia, che ancora non presidiamo direttamente come l’Emilia Romagna e il Triveneto dove sta aumentando in maniera significativa il numero di clienti e la nostra penetrazione sul mercato”.

Il mercato della grande impresa, spiega il Presidente e Amministratore Delegato, “a fronte di rapporti di lunga durata presenta la necessità di avere un rapporto di prossimità, il livello di attenzione e cura dei clienti di queste dimensioni impone di avere una presenza territoriale più prossima, anche dopo l’esperienza pandemica”.

“Le strategie di crescita per linee esterne sono centrali ma intendiamo svilupparci anche attraverso le linee interne. Nei mercati esteri, dove ancora non abbiamo una profonda conoscenza, stiamo lavorando per stringere accordi con player nazionali e raggiungere sinergie, in modo da avere un ingresso più delicato, piuttosto che procedere direttamente con operazioni di M&A: riteniamo che ogni mercato abbia le sue peculiarità ed è importante di conseguenza riuscire a coinvolgere professionisti con competenze già operative in determinate aree”.

Giocare un ruolo attivo nella transizione digitale della P.A. e PMI

“L’ampliamento della nostra offerta rende doveroso andare ad attaccare nuovi mercati, che per ragioni di struttura e organizzazione non abbiamo mai seguito fino ad oggi come quello della piccola e media impresa. Un portafoglio più ampio e ricco di soluzioni – vendute anche in modalità Software-as-a-service (SaaS) ed erogate dai nostri datacenter – ci consente infatti di raggiungere anche clienti di minori dimensioni che non necessitano di un’esigenza di prossimità”.

Di conseguenza, incalza Marco Bruni, “intendiamo lavorare sul tema della transizione digitale, molto attuale per effetto del PNRR, sia sulla P.A. locale ma anche sulla piccola e media impresa. Man mano che il portafoglio prodotti aumenta dobbiamo essere in grado di raggiungere anche quei soggetti ai quali non ci siamo mai rivolti”.

È un obiettivo ambizioso che “implica un potenziamento della nostra capacità di comunicazione: siamo al lavoro per predisporre soluzioni idonee ad essere gestite anche in contesti più contenuti, oltre a lavorare in termini di marketing per arrivare a un mercato a tutti gli effetti nuovo per noi a livello nazionale ed internazionale”.

Preliminari 9M21 e dati 1H21 confermano le scelte intraprese

Dalla lettura dei dati preliminari consolidati al 30 settembre 2021, emerge un progresso dei ricavi a 13,9 milioni (+38% a/a) e, grazie ai flussi di cassa della gestione operativa, un ulteriore miglioramento della cassa netta a 4,1 milioni (vs liquidità nette per 2,1 mln al 31 dicembre 2020).

Tali risultati, ha commentato il Presidente e Amministratore Delegato “rappresentano un ulteriore tassello, che mi fa essere fiducioso per la chiusura dell’esercizio 2021 con performance positive. Esattamente come in occasione della semestrale, siamo contenti di aver intrapreso la giusta direzione e i riscontri del mercato confermano la bontà delle nostre scelte”.

Ricordiamo in merito che nei primi sei mesi del 2021 Sourcesense ha riportato una crescita di tutti i principali indicatori, con il valore della produzione aumentato a 10,4 milioni (+45%), sostenuto dal progresso dei ricavi di vendita a 9,9 milioni (+46%). Una crescita supportata dall’andamento positivo messo a segno da tutte le business line: Subscription +100%, Enterprise Apps +25%, Cloud Services +17%, Consulting +14%, Solutions +13%.

È stato riportato anche un deciso miglioramento a livello di gestione operativa, con l’Ebitda salito a 1,2 milioni (+57,2%) e il relativo margine all’11,7%, in linea con le strategie volte a concentrare il fatturato nelle service line a maggiore valore aggiunto e redditività. Percentuali di crescita decisamente consistenti anche per l’Ebit e il risultato netto del Gruppo, saliti rispettivamente a 1 milione (+111%) e 0,7 milioni (+142%).

Per comprendere il tono positivo della performance registrata nei primi sei mesi, sottolineiamo come i principali maggiori parametri sono aumentati a tassi marcatamente superiori rispetto a quelli annui medi dal 2015 al 2020: ricavi di vendita cagr 2015-20 al 10,9%, Ebitda cagr 2015-20 al 23,3%, utile netto cagr 2015-20 al 84,3%.

La transizione digitale sostiene lo scenario futuro

“Siamo fiduciosi delle prospettive future del contesto in cui operiamo, considerando la forte spinta verso la transizione digitale in Italia. Guardiamo pertanto con ottimismo al prossimo futuro e puntiamo a cogliere l’opportunità offerta dal PNRR, nell’ambito del quale vediamo uno spazio importante per posizionarsi. La necessità delle imprese e della PA di innovare il proprio settore alimentano una consapevolezza verso gli ampi margini di crescita del nostro mercato”.

Potenzialità non intaccate nemmeno dalle insidie dell’attuale scenario macroeconomico. I colli di bottiglia nelle catene di approvvigionamento e l’impennata dei costi delle materie prime “non rappresentano un problema per Sourcesense, essendo determinanti con un impatto maggiore su settori legati all’hardware mentre noi siamo posizionati sulla parte software”.

“Il Cloud Native per la PA giocherà inoltre un ruolo centrale nei prossimi quattro anni e stiamo facendo dei passi avanti con il Consorzio Italia Cloud, cercando di dare maggiore concretezza alla nostra impostazione. Le società in house regionali hanno mostrato il loro interesse per entrare a far parte del Consorzio Italia Cloud che sta proseguendo nelle sue attività: il modello federato proposto dal Consorzio sta riscuotendo successo negli altri paesi e riteniamo possa essere un ottimo modo di valorizzare le infrastrutture già presenti, come i data center di categoria A delle società in-house, idonei ad ospitare i servizi del Polo Strategico Nazionale. Il Ministero dell’Innovazione Tecnologica e Transizione Digitale è ancora aperto a nuovi contributi prima di prendere la decisione finale e scegliere il percorso più opportuno”, spiega Bruni.

Proiezioni di crescita double digit per gli analisti

EnVent ha una view positiva sulle prospettive del settore di riferimento, in ragione dell’impatto atteso dal Next Generation EU che supporterà positivamente il business di Sourcesense e degli altri operatori IT attivi nella trasformazione digitale di grandi aziende e istituzioni pubbliche.

Le proiezioni degli analisti indicano pertanto un forte sviluppo dei principali parametri, con il Valore della produzione atteso a 19,8 milioni (+15%) e l’Ebitda a 2,7 milioni per l’intero 2021. Numeri destinati a crescere ulteriormente nei prossimi esercizi: il giro d’affari raggiungerà infatti 29,5 milioni nel 2023 (cagr 20-23 al 19,7%) e l’Ebitda 4,9 milioni (cagr 20-23 al 20%). Dinamica in progressione anche per la marginalità (Ebitda margin al 16,6%). Infine, le stime segnalano anche una positiva generazione di cassa, che porterà le liquidità nette a 6,2 milioni nell’ultimo anno stimato.

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