Industria (+0,2%) – Arretra Datalogic (-6,8%)

A Milano il Ftse Mib ha archiviato le contrattazioni con il +0,5% a 27.868 punti. Il Ftse Italia Prodotti e Servizi Industriali ha segnato il +0,2%, rispetto al +0,6% del corrispondente indice europeo.

L’azionario si mantiene in prossimità dei massimi, raggiunti nelle ultime settimane grazie soprattutto ai risultati societari che hanno messo in secondo piano i timori legati al surriscaldamento dell’inflazione. Allo stesso tempo, i mercati obbligazionari sembrano essersi stabilizzati dopo un periodo di forte volatilità, alimentata dalle ipotesi di strette monetarie anticipate da parte delle banche centrali.

Focus anche sugli interventi di alcuni esponenti della Fed, dopo quello di Neel Kashkari, numero uno di Minneapolis, secondo cui la banca centrale americana non dovrebbe reagire eccessivamente contro il rialzo dell’inflazione, ritenuto temporaneo. Il Segretario al Tesoro Janet Yellen, invece, ha sottolineato l’importanza di controllare la diffusione del Covid 19 per allentare le pressioni sui prezzi.

In Europa, Christine Lagarde, presidente della Bce, ha ribadito che è improbabile ci siano le condizioni per un rialzo dei tassi nel 2022 e ha confermato che le pressioni inflazionistiche si ridurranno nel corso del prossimo anno, anche se ci vorrà più tempo del previsto, precisando che i prezzi in Europa e Usa non navigano alla stessa velocità.

Tornando a Piazza Affari, in ribasso le big del comparto, con Buzzi Unicem che cede lo 0,6% e con Interpump che arretra dello 0,2%.

Tra le mid cap perdono terreno Datalogic (-6,8%) ed El.En (-6,8%). Arretra anche Cementir (-2,2%). Ben intonata Carel Industries (+3,6%).

Per quanto riguarda le small cap, in evidenza Neodecortech (+4,1%) che ha chiuso i primi nove mesi del 2021 con ricavi in aumento del 41,1% a 125,4 milioni, evidenziando la continuità del trend di crescita iniziato nel secondo semestre 2020.

The Italian Sea Group (+0,8%) nei primi nove mesi del 2021 ha realizzato ricavi pari a 127,8 milioni, in crescita del 73,9% rispetto al pari periodo 2020 grazie alla forte espansione della domanda a livello internazionale oltre che da un avanzamento della produzione in linea con il piano delle commesse già presenti nel backlog.