Mercati asiatici – Contrastati con i rialzi in Cina e la debolezza di Giappone e Hong Kong

Seduta contrastata per i principali listini asiatici con gli operatori che restano intenti a monitorare i rischi derivanti dalle pressioni sui prezzi e la possibilità di un ritiro anticipato degli stimoli monetari da parte delle banche centrali.

Nel frattempo, il presidente della Federal Reserve di St. Louis, James Bullard, ha chiesto una politica monetaria più “aggressiva” mentre restano i timori che l’elevata inflazione possa ancora ostacolare la crescita.

Sale nel contempo l’attesa per la decisione imminente di Joe Biden sul prossimo chairman della banca centrale americana, che verrà scelto fra l’attuale numero uno Jerome Powell, il cui mandato scade a febbraio, e Lael Brainard.

Sempre oltreoceano il segretario al Tesoro Janet Yellen ha avvisato che il governo degli Stati Uniti rischierà il default se i legislatori non solleveranno il tetto del debito entro il 15 dicembre.

Sul fronte geopolitico, focus sull’incontro di tre ore tra Biden e il leader cinese Xi Jinping che ha contribuito ad allentare le tensioni Usa-Cina, sebbene entrambe le parti abbiano mantenuto posizioni ben radicate su una serie di questioni.

Sul Forex, il cambio euro/dollaro si muove in area 1,131 e il dollaro yen a 114,85. Tra le materie prime, il petrolio in calo con il Brent (-0,6%) a 81,92 dollari al barile e il Wti (-0,7%) a 79,20 dollari al barile. Oro a 1.857,70 dollari l’oncia (+0,2%).

Tornando ai listini asiatici, in Cina, Shanghai e Shenzhen guadagnano rispettivamente lo 0,4% e l’1%. Hong Kong -0,5%.

Giappone debole con Nikkei -0,4% e Topix -0,6%.

Il tutto dopo le seguenti chiusure a Wall Street: Nasdaq +0,8%, S&P500 +0,4% e Dow Jones +0,2%.