Mercati – Europa incerta, focus su accelerazione inflazione e Covid

Borse europee poco mosse, in linea con i futures di Wall Street. A Milano il Ftse Mib avanza dello 0,1% in area 27.830 punti. Poco sopra la parità anche il Dax di Francoforte (+0,1%) e il Cac 40 di Parigi (+0,1%) mentre arretrano l’Ibex 35 di Madrid (-0,2%) e il Ftse 100 di Londra (-0,3%).

L’azionario si mantiene in prossimità dei massimi, raggiunti nelle ultime settimane grazie ai risultati societari che hanno controbilanciato le preoccupazioni legate alle crescenti pressioni inflazionistiche. In mattinata è stata diffusa la lettura finale di ottobre sui prezzi al consumo dell’eurozona, che ha confermato l’accelerazione al 4,1% annuo rispetto al 3,4% di settembre.

Negli Usa, invece, le vendite al dettaglio hanno evidenziato ieri un incremento superiore alle attese che, insieme alle solide indicazioni provenienti da colossi del retail come Walmart e Home Depot, supportano la fiducia nell’outlook dell’economia statunitense.

La questione resta capire se l’inflazione sia un fenomeno transitorio o se il quadro economico sia tale da giustificare una stretta monetaria anticipata da parte delle banche centrali. Per quanto riguarda la Fed tieen banco anche l’imminente nomina del prossimo presidente, che verrà scelto fra l’attuale chairman Jerome Powell e Lael Brainard.

Nel Regno Unito, i prezzi al consumo sono cresciuti del 4,2% rafforzando le ipotesi di un aumento dei tassi.

Intanto nel Vecchio Continente torna in primo piano anche l’emergenza Covid, dopo il nuovo picco di casi in Germania e l’introduzione del lockdown per i non vaccinati in Austria.

Per quanto riguarda l’Italia, si segnala l’incremento annuo delle esportazioni del 10,3% e delle importazioni del 22,5% emerso dai dati di settembre relativi alla bilancia commerciale.

Sul Forex, il dollaro si è rafforzato nei confronti delle altre principali valute, portando il cambio tra euro e biglietto verde a 1,131 e il dollaro/yen a 114,8.

Tra le materie prime scambiano in ribasso le quotazioni del greggio con il Brent (-1,1%) a 81,6 dollari e il Wti (-1,2%) a 78,8 dollari, in attesa di capire se l’amministrazione Usa deciderà di ricorrere all’utilizzo delle riserve strategiche di emergenza per arginare l’impennata dei prezzi della benzina.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund si amplia leggermente 122 punti base, con il rendimento del decennale italiano allo 0,97%.

Tornando a Piazza Affari, fra le big cap avanzano soprattutto Prysmian (+1,7%), Campari (+1,3%) e Unicredit (+0,9%), mentre arretrano Nexi (-1,2%), Tenaris (-1,2%) e Banca Generali (-1,1%).