Il de-risking continua ad essere al centro della strategia di UniCredit. Al vaglio dei vertici ci sarebbero opzioni inerenti la gestione degli Utp, che al 30 settembre 2021 ammontavano a 13,1 miliardi in termini lordi (6,7 miliardi netti; coverage ratio al 48,8%), con un incidenza sul totale degli impieghi pari al 2,9% (1,5% in termini netti).
Lo si apprende da MF, secondo cui fino ad ad oggi l’approccio è stato quello di muoversi caso per caso le singole posizioni, facendo leva sulle competenze interne necessarie.
Gli Utp sono una categoria di crediti problematici vantati verso aziende che si trovano in situazione di temporanea difficoltà, che però hanno ancora la possibilità di tornare in bonis attraversi interventi specifici, che richiedono anche un’expertise industriale.
Tra le opzioni che potrebbero essere valutate dal Ceo Andrea Orcel, aggiunge il giornale, ci sarebbe quella di siglare una partnership con un player operativo nel debt management, permettendo di esternalizzare parzialmente l’attività di gestione e fare ricorso a skills specialistiche nell’assistenza ai debitori.
Allo stato attuale non sarebbe stata ancora presa una decisione, ma nel caso l’istituto volesse seguire questa strada potrebbe iniziare un iter competitivo che coinvolga gli operatori più importanti del settore.
Intorno alle 11:00 a Piazza Affari il titolo segna un guadagno dello 0,8% a 11,66 euro, mentre l’indice di settore sale dello 0,5 per cento.