Mercati – Frenati da possibile accelerazione tapering stimoli, Milano la peggiore in Europa

Andamento negativo per le borse europee, mentre i futures su Dow Jones, S&P500 e Nasdaq viaggiano poco mossi dopo la chiusura contrastata di ieri, in seguito alla riconferma di Powell alla guida della Fed.

A Piazza Affari il Ftse Mib viaggia in ribasso dell’1,2% in area 27.050 punti, più arretrato rispetto al Dax di Francoforte (-1%), il Cac 40 di Parigi (-0,5%), l’Ibex 35 di Madrid (-0,7%) e il Ftse 100 di Londra (-0,2%).

La mattinata è stata scandita dalla pubblicazione degli indici Markit Pmi di novembre che, per quanto riguarda l’eurozona, hanno evidenziato un’accelerazione della crescita dopo il rallentamento di ottobre, accompagnato da un nuovo forte aumento mensile delle pressioni inflazionistiche.

Focus anche sulla Bce, dopo i commenti del membro del consiglio direttivo Francois Villeroy de Galhau secondo il quale l’Eurotower intende porre fine al programma di acquisto di obbligazioni di emergenza a marzo. Inoltre, Isabel Schnabel, altro membro Bce, ha posto l’accento sulla minaccia dell’inflazione, minimizzando invece il rischio che la recrudescenza del coronavirus possa ostacolare la ripresa della zona euro.

Per quanto riguarda la Fed, la conferma di Powell al timone per altri quattro anni ha allontanato le ipotesi di una politica monetaria più accomodante. I mercati stanno prezzando un rialzo dei tassi di interesse di un quarto di punto a giugno, con la possibilità di un secondo intervento a settembre e un terzo entro dicembre.

Ipotesi rafforzata dai commenti di Raphael Bostic, presidente della Fed di Atlanta, secondo cui l’istituto di Washington potrebbe dover accelerare la rimozione degli stimoli monetari in risposta alla crescita dell’occupazione e dell’inflazione, alzando il costo del denaro prima del previsto.

Sul Forex l’euro/dollaro è in lieve rialzo a 1,126 mentre il dollaro/yen si conferma in zona 114, con il biglietto verde sempre in prossimità dei massimi da circa 16 mesi. In forte calo la lira turca, in scia alla politica monetaria accomodante sostenuta dal presidente Erdogan.

Tra le materie prime scambiano in ribasso le quotazioni del greggio con il Brent (-0,9%) a 79,0 dollari e il Wti (-1,3%) a 75,75 dollari, in attesa del possibile annuncio da parte dei principali Paesi consumatori sul rilascio delle riserve di emergenza per frenare il rincaro dei prezzi.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund rimane stabile a 126 punti base, con il rendimento del decennale italiano in area 1%.

Tornando a Piazza Affari, prevalgono i segni rossi fra le aziende più capitalizzate, con Fineco (-3,2%), Tenaris (-2,5%) e Banca Generali (-2,5%) in coda al Ftse Mib. In controtendenza Buzzi (+0,8%), Italgas (+0,5%) e Atlantia (+0,5%). Si sgonfia Tim (-0,2%) dopo un avvio positivo ancora in scia all’offerta del fondo Usa Kkr.