TIM – Vivendi contraria a offerta KKR, governo valuta maggior ruolo di Cdp nella rete

Ancora focus sulle azioni TIM dopo il balzo del 30,2% di ieri innescato dalla manifestazione d’interesse ricevuta da KKR.

Secondo le ultime indiscrezioni, il governo italiano starebbe valutando un maggior ruolo di Cassa Depositi e Prestiti nella società della rete che verrebbe scissa da Telecom, per tutelare l’asset di interesse strategico nazionale. Il piano di KKR, infatti, prevedrebbe la separazione dell’infrastruttura dai servizi, per valorizzare la rete di Tim. CDP, controllata dal governo italiano tramite il ministero delle Finanze, è già il secondo investitore di Telecom Italia con una partecipazione del 9,8% e controlla anche la rivale Open Fiber.

Vivendi, principale azionista di TIM con il 23,75% del capitale, ha già fatto sapere di ritenere inadeguata l’offerta del fondo statunitense, che valuta l’azienda all’incirca 10,8 miliardi di euro (0,505 euro per azione).

In settimana si riunirà la task-force di governo per valutare la situazione, mentre fra giovedì e venerdì è previsto un incontro fra Draghi e Macron, con quest’ultimo che probabilmente non sosterrà il gruppo transalpino guidato da Bollorè. In programma venerdì 26 il Cda di TIM, convocato per la review delle strategie aziendali ma chiamato ora a esaminare l’offerta di KKR.

Intanto, in Italia, cominciano a delinearsi le posizioni dei partiti politici, in particolare quella del leader della Lega Salvini che si è opposto alla separazione dei singoli asset, in linea con Vivendi.