Mercati Asiatici – Seduta contrastata per i principali listini

Giornata contrastata per i principali listini asiatici dopo la seduta a due velocità di ieri a Wall Street, in un contesto nel quale la conferma di Jerome Powell alla guida della Fed ha alimentato le attese su un rialzo dei tassi di interesse più rapido del previsto.

I mercati ritengono che ci siano buone possibilità per un primo rialzo (dello 0,25%) dei tassi entro metà 2022, un secondo a settembre 2022 per terzo entro dicembre 2022 in un’ottica di contrasto alle pressioni inflazionistiche, mentre Powell ha affermato che la Fed utilizzerà i suoi strumenti per sostenere l’economia e il mercato del lavoro nonché impedire che l’inflazione si consolidi.

Nello specifico, sono i titoli tecnologici a soffrire a causa del rialzo dei rendimenti dato che questo tipo di società sono notoriamente assai indebitate.

Sullo sfondo resta monitorata la recrudescenza della pandemia con l’incremento dei casi di Covid-19 in Europa e nuove restrizioni, riducendo le speranze degli investitori per una più veloce ripresa dei consumi e di crescita a livello globale.

Sul fronte commerciale, la Cina ha rallentato i progressi per raggiungere gli obiettivi fissati accordo commerciale con gli Stati Uniti. Il Paese asiatico ha acquistato 9,5 miliardi di dollari di prodotti manifatturieri, agricoli ed energetici a ottobre, facendo salire gli acquisti totali a 210,4 miliardi di dollari, circa il 56% del target biennale da raggiungere entro fine 2021.

L’agenda macro odierna ha visto la pubblicazione dell’indice PMI manifatturiero preliminare di novembre elaborato dalla Jibun Bank, attestatosi a 54,2 punti (53,2 punti la rilevazione precedente), il ritmo di espansione più alto da gennaio 2018 grazie ai progressi nella campagna vaccinale e all’allentamento delle misure restrittive.

Sul Forex, il cambio euro/dollaro quota 1,1244 e il dollaro yen 114,90. Tra le materie prime, quotazioni del petrolio in leggero rialzo con il Brent (+0,1%) a 82,42 dollari al barile e il Wti (+0,2%) a 78,66 dollari al barile. Oro a 1.793,75 dollari (+0,6%) l’oncia.

Il presidente americano, Joe Biden, ha comunicato l’intenzione di rilasciare 50 milioni di barili di greggio dalle riserve strategiche degli Stati Uniti, con il contributo di Cina, Giappone, India, Corea del Sud e Regno Unito.

Tornando ai listini asiatici, in Cina Shanghai e Shenzhen guadagnano rispettivamente lo 0,2% e lo 0,1%. Hong Kong a +0,7%.

In Giappone Nikkei e Topix segnano rispettivamente -1,6% e -1,2%.

Il tutto dopo le seguenti chiusure di ieri a Wall Street: Dow Jones (+0,5%), S&P 500 (+0,2%), Nasdaq (-0,5%).