Mercati asiatici – Seduta poco mossa nel continente

Seduta poco mossa con variazioni contenute per i principali listini asiatici, mentre gli investitori sono impegnati a valutare le politiche della Cina per far fronte al rallentamento dell’economia e l’accelerazione degli Stati Uniti che potrebbe favorire il ritiro dello stimolo monetario.

Pechino ha esortato infatti i governi locali a incrementare gli investimenti. Sempre in Cina, la città di Chengdu ha cercato di alleviare la crisi di liquidità degli sviluppatori immobiliari.

Oltreoceano, gli ultimi dati macro negli USA hanno mostrato una solida ripresa economica, compresa una spesa dei consumatori resiliente nonostante le persistenti pressioni sui prezzi. Dai verbali dell’ultima riunione della Federal Reserve pubblicati ieri in serata è emersa la posizione del board, aperto a una rimozione più rapida del supporto monetario per arginare l’elevata inflazione.

Mary Daly, il presidente della Fed di San Francisco, ha inoltre sottolineato che sarebbe difficile opporsi a un’accelerazione del tapering se i dati sul mercato del lavoro e sull’inflazione in uscita il mese prossimo dovessero continuare a confermare una forte ripresa.

Sul Forex, il cambio euro/dollaro sale a 1,1218 e il dollaro yen scende leggermente a 115,36. Tra le materie prime, quotazioni del petrolio sostanzialmente stabili con il Brent (+0,0%) a 82,27 dollari al barile e il Wti (-0,1%) a 78,28 dollari al barile. Oro a 1.793 dollari l’oncia (+0,5%).

Tornando ai listini asiatici, in Cina Shanghai e Shenzhen appena sotto la parità, entrambe a -0,1%. Hong Kong a +0,2%.

In Giappone Nikkei e Topix segnano rispettivamente +0,7% e +0,3%

Il tutto dopo le seguenti chiusure di ieri a Wall Street: Dow Jones (+0,0%), S&P 500 (+0,2%), Nasdaq (+0,4%).