Si riporta l’andamento odierno dei principali titoli internazionali del settore energetico e delle utilities:
Giornata in forte calo per i mercati azionari: in Europa, il Ftse Mib cede il 3,6%, il Dax il 3,3% e il Ftse 100 3,1%. A Wall Street, il Dow Jones perde il 2,5%, lo S&P 500 l’1,8% e il Nasdaq l’1,4%.
Pesante crollo delle quotazioni del greggio, in un clima generale di avversione al rischio sui mercati spaventati dalla notizia della scoperta di una nuova variante del Covid in Sud Africa che rappresenta la maggiore minaccia alla ripresa della domanda di carburante per i prossimi mesi.
In attesa di capire l’effettiva efficacia degli attuali vaccini sulla nuova mutazione del virus, gli scienziati hanno definito il nuovo ceppo altamente contagioso e il più significativo rilevato finora, con conseguenti possibili nuove restrizioni sui viaggi e un rallentamento della ripresa economica.
Gli investitori sono inoltre concentrati sulla risposta della Cina al rilascio di milioni di barili dalle riserve strategiche, con Pechino che si è detta pronta a cooperare con gli Stati Uniti assicurandosi però che la collaborazione sia vista come indipendente e non come un ordine da parte di Washington.
Il crollo del greggio arriva a una settimana del meeting dell’Opec+ in programma il 2 dicembre, chiamato inizialmente a rispondere al rilascio delle riserve strategiche da parte dei paesi consumatori di petrolio ma che ora dovrà affrontare la questione della nuova variante del Covid.
Secondo UBS, l’alleanza potrebbe decidere di mettere in pausa l’attuale piano di aumenti della produzione da 400.000 barili al giorno o addirittura tagliare l’output. Il gruppo dovrà considerare le proprie proiezioni interne, pubblicate prima della scoperta del nuovo ceppo del virus e che già mostravano la previsione di un surplus di offerta a inizio del prossimo anno.
Il Mozambico sta cercando di raggiungere un accordo con TotalEnergies entro dicembre sulle richieste della società a riprendere i lavori sul suo progetto da 20 miliardi di dollari sul gas naturale liquefatto, che coinvolge anche Saipem. Il colosso francese aveva ritirato il proprio staff e sospeso i lavori lo scorso marzo dopo che un gruppo legato allo Stato Islamico aveva attaccato una città nelle vicinanze del sito.