Mercati asiatici – Cina contrastata, giù Giappone e Hong Kong

Seduta perlopiù negativa per i principali listini asiatici con gli investitori che restano intenti a monitorare l’impatto economico della variante Omicron del covid e le prossime mosse delle banche centrali.

Nonostante rimanga anche molto da scoprire sulla nuova forma del virus, due esperti sanitari del Sud Africa hanno affermato che i sintomi finora registrati sono stati lievi mentre l’Organizzazione mondiale della sanità ha esortato alla cautela affermando che ci vorrà del tempo per valutare gli effetti della neo-variante.

Pesano i timori legati alla recrudescenza della pandemia e a nuove restrizioni con il primo ministro giapponese Fumio Kishida che ha intanto annunciato che il Giappone chiuderà le frontiere ai visitatori stranieri da tutto il mondo a partire dal 30 novembre.

Timori che si aggiungono a quelli legati a possibili politiche monetarie più restrittive per far fronte alle pressioni sui prezzi mentre gli operatori prevedono ora un primo aumento dei tassi di 25 punti base da parte della Fed a luglio invece che a giugno.

Sul Forex, il cambio euro/dollaro si attesta in area 1,127 e il dollaro yen a 113,4. Tra le materie prime, rimbalzo del petrolio con il Brent (+4,5%) a 74,81 dollari al barile e il Wti (+5%) a 71,56 dollari al barile. Oro in rialzo a 1.797 dollari l’oncia (+0,5%).

Tornando ai listini asiatici, Cina contrastata con Shanghai -0,3% e Shenzhen +0,2%. Giù Hong Kong a -1,1%.

In Giappone Nikkei e Topix lasciano sul terreno rispettivamente l’1,6% e l’1,8%.

Il tutto dopo le seguenti chiusure di venerdì a Wall Street: Nasdaq (-2,2%), S&P 500 (-2,3%) e Dow Jones (-2,5%).