Snam – Capex 8,1 mld (+9,5%), Ebitda cagr 4,5%, Utile netto cagr 3% nel piano al 2025, DPS 2021 a 0,262 euro

Nel piano 2021-2025 Snam prevede investimenti per 8,1 miliardi (+9,5% vs 7,4 miliardi del piano 2020-2024) per la manutenzione, ammodernamento e sviluppo della propria infrastruttura, per il net zero e l’accelerazione della transizione energetica.

Gli investimenti allineati alla tassonomia europea sono pari al 47% del totale (40% del precedente piano).

Gli investimenti nelle reti di energia in Italia ammontano a 5,6 miliardi (5,8 miliardi nel precedente piano). Prosegue il programma delle sostituzioni per l’ammodernamento della rete, anche in ottica “H2 ready”, con oltre 1.300 km. Sono, inoltre, previsti investimenti per raggiungere l’obiettivo net zero, incluso l’avvio della conversione delle prime tre centrali di compressione in dual fuel, l’avvio della realizzazione della pipeline virtuale per la Sardegna e dei primi tratti di rete.

Gli investimenti nello stoccaggio di energia ammontano a 1,2 miliardi in aumento rispetto a 900 milioni del precedente piano, grazie alla conversione di tre centrali di compressione in dual fuel, realizzazione e ammodernamento di pozzi per lo stoccaggio di gas, sostituzione e adeguamento di alcuni componenti e le attività di manutenzione. Tali investimenti consentiranno di gestire il bisogno crescente di flessibilità conseguente alla volatilità dei mercati energetici, che aumenterà con lo sviluppo continuo delle rinnovabili. Inoltre abilitano la prospettiva di stoccaggio di idrogeno.

Gli investimenti nelle attività per la transizione energetica ammonteranno a circa 1,3 miliardi (al netto di circa 200 milioni di possibili grant, di cui 100 milioni nell’idrogeno e 100 milioni nel biometano), in crescita rispetto ai 700 milioni del precedente piano. Si prevede che i nuovi business possano contribuire all’EBITDA annuo del Gruppo per 150 milioni nel 2025, con progetti che a regime genereranno circa 180 milioni di EBITDA.

Nel periodo 2021-25, Snam prevede di raggiungere una crescita sostenibile dei principali indicatori. Tale crescita è destinata ad accelerare ulteriormente al 2030 grazie al contributo dei nuovi investimenti.

La guidance sull’utile netto del 2022 è di un risultato sostanzialmente in linea con quello 2021 a parità di WACC. Il piano ipotizza un impatto sull’utile netto 2022 dalla revisione del WACC di circa 85 milioni e sull’EBITDA di 120 milioni.

Il livello atteso di indebitamento finanziario netto a fine 2022 è pari a circa 14,8 miliardi.

La RAB tariffaria raggiungerà 21,4 miliardi nel 2022.

Rispetto al periodo di piano si prevede una crescita media annua (CAGR):

  • di oltre il 2,5% della RAB 2021-2025 (oltre il 3,5% tra il 2025 e il 2030 con ulteriori opportunità di upside derivanti dallo sviluppo di una infrastruttura a idrogeno);
  • del 4,5% dell’EBITDA 2022-2025;
  • del 3% dell’utile netto 2022-2025;
  • del 5% del dividendo per azione fino al 2022, con ulteriore 2,5% di crescita minima nel periodo 2022-2025.

Snam prevede che per l’esercizio 2021 possa essere distribuito nel 2022 un dividendo complessivo pari a 0,2620 euro per azione (di cui il 40% a titolo di acconto con pagamento a gennaio 2022 e il restante 60% a saldo con pagamento a giugno).

Il Gruppo ha l’ambizione di accrescere il peso della finanza sostenibile dall’attuale 60%, raggiunto con tre anni di anticipo rispetto ai target, a oltre l’80% del funding disponibile in arco di piano, grazie in particolare all’emissione di nuovi Sustainable Bond.

Sul fronte della riduzione delle emissioni, Snam si è posta, prima azienda del settore in Ue, un target di riduzione emissioni indirette Scope 3 al 2030 (-46% dalle partecipate, -55% di intensità economica delle emissioni dalla supply chain).

Inoltre innalzato dal 45% al 55% al 2025 il target di riduzione delle emissioni di metano, più ambizioso rispetto a quello (-45%) degli obiettivi UNEP.

Infine, sul fronte della partecipata Industrie De Nora, Snam stima una possibile IPO nel 2022 e supporto alla crescita con la realizzazione di una Gigafactory italiana di elettrolizzatori per la produzione di idrogeno verde facendo leva sul programma IPCEI.