Si riporta l’andamento odierno dei principali titoli internazionali del settore energetico e delle utilities:
Giornata negativa per i mercati azionari: in Europa, Ftse Mib e Ftse 100 cedono lo 0,4% e il Dax lo 0,5%. A Wall street, il Dow Jones perde lo 0,8% e lo S&P 500 lo 0,5%, mentre il Nasdaq avanza dello 0,1%.
Nuovo pesante calo delle quotazioni del greggio dopo il rimbalzo di lunedì, scendendo sui minimi da fine agosto e avviandosi a registrare la peggior discesa mensile da inizio anno in scia ai timori circa l’impatto della nuova ondata della pandemia sulla domanda di carburante.
I dubbi sull’efficacia dei vaccini contro la variante Omicron del Covid hanno alimentato un clima di avversione al rischio, spaventando i mercati sul rischio di nuove restrizioni che potrebbero penalizzare la ripresa dei consumi di petrolio.
Le quotazioni del greggio hanno perso quasi il 20% a novembre, la maggior perdita mensile da marzo 2020 quando lo scoppio della crisi sanitaria aveva innescato un crollo dei consumi globali.
Il focus è rivolto ora sul meeting Opec+ in programma giovedì, che secondo alcune indiscrezioni potrebbe decidere di mettere in pausa il piano che prevede di aumentare la produzione di 400.000 barili al giorno.
L’amministrazione Biden ha dichiarato lunedì che procederà con il rilascio di 50 milioni di barili dalle riserve strategiche nonostante il recente calo dei prezzi, avvisando che potrebbe rilasciarne anche di più sul mercato in una mossa coordinata con altri grandi paesi consumatori.
Sotto i riflettori questa settimana c’è anche la ripresa dei colloqui per il ripristino dell’accordo sul nucleare dell’Iran che, se si dovesse giungere a un’intesa, potrebbe integrare il proprio greggio all’offerta globale.