Le Borse Europee hanno archiviato gli scambi in territorio negativo, con il Ftse Mib a 25.814 punti (-0,9%). Il Ftse 100 di Londra ha ceduto lo 0,4%, il Cac 40 di Parigi lo 0,8%, il Dax di Francoforte l’1,2% e l’Ibex 35 di Madrid l’1,2%. Dopo l’intervento di Powell al senato, i mercati hanno accelerato al ribasso, con il Dow Jones a -1,8%, lo S&P500 a -1,8% e il Nasdaq a -1,9%.
Il numero uno della Fed ha dichiarato che è ora di smettere di parlare di inflazione transitoria, alimentando immediatamente le speculazioni degli operatori su un rialzo dei tassi. Una decisione in merito non è ancora stata assunta dall’Istituto, sebbene Powell abbia rimarcato come i dati di novembre sottolineino una pressione inflazionistica molto elevata. Per Powell, inoltre, la nuova variante sudafricana comporta rischi a livello di occupazione, oltre a creare incertezza sull’inflazione e sull’attività economica.
Sebbene sia ancora presto per definirne la reale pericolosità della variante Omicron, la scoperta del nuovo ceppo ha innescato un clima di avversione al rischio, penalizzando soprattutto i settori ciclici come il retail, i viaggi e l’automotive. Non sono state accolte positivamente anche le parole del CEO di Moderna, Stephane Bancel, secondo cui gli attuali vaccini saranno meno efficaci contro la mutazione e che potrebbero volerci mesi prima di avere una soluzione disponibile su larga scala.
Le preoccupazioni per la nuova variante hanno messo in secondo piano anche i dati positivi sull’attività manifatturiera cinese, con l’indice Pmi in lieve espansione a novembre. Dall’agenda macroeconomica sono giunti anche i dati sul Pil italiano del terzo trimestre (+3,9%), sulla disoccupazione tedesca di novembre (in calo al 5,3%) e sull’inflazione di Italia (4%) ed eurozona (4,9%) di novembre. Negli USA l’indice PMI, che misura l’andamento dell’attività manifatturiera nella zona di Chicago, nel mese di novembre è sceso a 61,8 punti dai 68,4 punti del mese precedente, risultando anche inferiore alle attese degli analisti (67 punti).
Sul Forex l’euro/dollaro in calo a 1,1284. In calo anche il cambio fra biglietto verde e yen scivola a 113,22
Tra le materie prime arretrano pesantemente le quotazioni del greggio, con il Brent (-6%) a 68,84 dollari e il Wti (-6,2%) a 65,59 dollari al barile.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund si attesta a 129 punti base, con il rendimento del decennale italiano allo 0,91%.
Tornando a Piazza Affari, in controtendenza Diasorin (+2%), Terna (+1,2%) e Unicredit (+1,1%). In coda Telecom Italia (-2,4%), Stellantis (-2,7%) e Tenaris (-2,9%).