Global Markets Auto – Daimler: al via lo spin-off di Daimler Truck, dal 10 dicembre in borsa a Francoforte

Si riporta l’andamento odierno dei principali titoli internazionali del settore auto:

Giornata positive per le borse europee. Il Dax avanza dell’1,9%, il Ftse Mib e il CAC 40 dell’1,7%, il Ftse 100 dell’1%. A Wall Street il Nasdaq guadagna l’1,3%, lo S&P 500 l’1,2% e il Dow Jones lo 0,8%.

E’ da oggi operativa la separazione della attività di camion dalla divisione automobilistica Mercedes. L’ex divisione Daimler Truck, che impiega oltre 100.000 persone in tutto il mondo, diventa così indipendente. Il titolo Daimler Truck inizierà ad essere quotato sulla piazza di Francoforte a partire dal 10 dicembre.

Proseguono quindi le operazioni legate alla separazione tra la divisione auto e quella per i veicoli pesanti del costruttore tedesco. Il nuovo assetto di Daimler porterà alla nascita di due nuove aziende indipendenti: Mercedes-Benz Group AG che includerà il settore auto e i commerciali leggeri e Daimler Truck Holding AG di cui farà parte l’attuale divisione Truck&Bus.

Con la scissione approvata dal 99,9% dei voti favorevoli dall’assemblea del primo ottobre, Daimler Truck Holding AG diventerà il più grande produttore di camion e bus del mondo. Gli azionisti avranno il 65% della nuova società mentre il 35% rimarrà a Daimler Truck Holding AG, con il 5% che verrà trasferito a Daimler Pension Trust. Gli azionisti di riceveranno un’azione aggiuntiva della nuova Daimler Truck Holding AG per ogni 2 della Daimler AG.

Con la quotazione alla Borsa di Francoforte gli azionisti di Daimler AG e Daimler Truck Holding AG avranno la possibilità di decidere autonomamente sui propri investimenti nelle due società. Il previsto trasferimento di azioni a Daimler’s Pension Trust aumenterà di conseguenza il flottante di Daimler Trucks Holding AG, un indicatore chiave per l’inclusione nel principale indice azionario tedesco DAX.

Daimler continuerà a detenere una quota di minoranza e non eserciterà un’influenza di controllo su Daimler Truck Holding AG. Ciò è garantito dalla conclusione di un accordo di deconsolidamento. Il riallineamento di Daimler AG in due società pure-play, entrambe supportate da una chiara tabella di marcia in termini di strategia, tecnologia e obiettivi di performance, offrirà un’opportunità di investimento per i rispettivi azionisti.

Volvo Cars ha chiuso il terzo trimestre con un calo dell’utile netto, trascinata dalle carenze di semiconduttori e dei focolai di Covid-19 nel Sudest asiatico. Nonostante ciò, e supportata dalla solida domanda, la Società ha confermato l’outlook annuale.

Nel primo resoconto trimestrale dalla quotazione sul Nasdaq di Stoccolma, la casa automobilistica svedese ha riferito che la produzione del terzo trimestre ha subito un calo di circa 50 mila unità rispetto ai dati di un anno prima, mentre i dati preliminari di novembre mostrano volumi di vendita di circa 52 mila unità. Anche in quest’ultimo caso, il dato evidenzia una contrazione su base annua, dovuta al calo della produzione e all’accumulo di scorte.

“Il problema della catena di approvvigionamento è migliorato all’inizio del quarto trimestre, anche se la carenza di semiconduttori in tutto il settore è destinata a rimanere un fattore limitante”, ha affermato l’Amministratore Delegato Hakan Samuelsson. “La redditività del terzo trimestre è stata positivamente supportata da una forte realizzazione dei prezzi, con una domanda superiore all’offerta e una quota maggiore di suv e modelli Recharge che ha compensato i volumi inferiori”.

L’utile netto attribuibile agli azionisti è scivolato a 2,19 miliardi di corone svedesi (240,3 milioni di dollari) nel trimestre, rispetto ai 2,75 miliardi contabilizzati un anno prima, con i ricavi in calo del 7,5% a quota 60,84 miliardi di corone. Inoltre, il margine lordo è salito dal 19,5% al 22,6%.

L’azienda ha dichiarato che continua ad aspettarsi una crescita dei volumi di vendita e dei ricavi per l’anno in corso. Ipotizzando una stabilizzazione delle condizioni di mercato, inoltre, prevede anche di aumentare i guadagni oltre i livelli pre-pandemia.