Si riporta l’andamento odierno dei principali titoli internazionali del settore energetico e delle utilities:
Giornata in rialzo per i mercati azionari: in Europa, il Ftse Mib guadagna l’1,7%, il Dax l’1,8% e il Ftse 100 l’1%. A Wall Street, Nasdaq e S&P 500 salgono dell’1,1% e il Dow Jones dello 0,7%.
In rimonta le quotazioni del greggio dopo il nuovo sell-off di ieri, tra le speculazioni che le recenti forti perdite siano eccessive e le attese che l’Opec+ possa decidere di sospendere l’incremento della produzione.
L’improvvisa emergenza legata al nuovo ceppo del virus ha spaventato i mercati sull’effettiva efficacia degli attuali vaccini, alimentando il rischio di nuove restrizioni soprattutto per quanto riguarda i viaggi internazionali.
Goldman Sachs ha però giudicato il recente crollo dei prezzi eccessivo, sebbene comprensibile nel contesto di bassa liquidità di fine anno e di minor appetito per il rischio.
Il focus si sposta ora sulla risposta dell’Opec+ nel vertice in programma domani, chiamato anche a rispondere al rilascio delle riserve strategiche deciso dai paesi consumatori, capitanati dagli Usa.
Secondo alcuni analisti il gruppo metterà in pausa il piano per aggiungere a gennaio 400.000 barili al giorno all’offerta, alla luce della potenziale riduzione della domanda che potrebbe venire provocata dalla variante Omicron.
Fonti di stampa riportano che l’Opec+ prevede che l’eccesso di produzione di petrolio toccherà i 2 milioni di barili al giorno a gennaio, 3,4 milioni di barili al giorno a febbraio e 3,8 milioni di barili a marzo del prossimo anno.
Exxon Mobil ha dichiarato di avere in programma di aumentare gli investimenti a 15 miliardi di dollari per i progetti di riduzione delle emissioni, dicendosi vicina a raggiungere i piani di riduzione delle emissioni 2025 entro fine 2021. La società ha inoltre dichiarato di voler mantenere gli investimenti nel range 20-25 miliardi fino al 2027 e di aver ripagato 11 miliardi di debiti quest’anno, attenendosi di raggiungere comodamente il target per fine anno del 20-25% per il rapporto debt-to-capital.
Berenberg ha alzato il giudizio su Eni da ‘hold’ a ‘buy’ e il target price da 13,50 a 14 euro, sottolineando come il piano per quotare il business Plenitude e il processo strategico su Var potrebbero favorire un re-rating della società.