Mercati – Previsto avvio positivo nonostante Fed più falco

Le borse europee dovrebbero iniziare la seduta in rialzo, in un contesto pervaso dai dubbi sull’efficacia dei vaccini contro la variante Omicron e sul suo impatto sulla ripresa dell’economia e dopo gli ultimi messaggi hawkish della Federal Reserve.

Chiusura in rosso ieri a Wall Street, con i principali indici americani che non riescono a replicare il rimbalzo di lunedì riprendendo la correzione iniziata in chiusura della scorsa settimana. S&P 500 e Dow Jones hanno perso l’1,9% e il Nasdaq l’1,6%.

Tra i mercati asiatici, stamane, Tokyo ha terminato in positivo dello 0,4%, mentre Shanghai avanza dello 0,3% e Hong Kong dello 0,9%.

I mercati hanno registrato un aumento della volatilità negli ultimi giorni, con gli investitori intenti a valutare se il recupero economico post pandemia possa resistere a una diminuzione del supporto monetario da parte delle banche centrali e all’impatto della nuova ondata del Covid.

Ieri il presidente della Fed Jerome Powell ha dichiarato che è giunto il momento per non definire più la crescita dell’inflazione transitoria, annunciando che nel prossimo meeting dell’istituto di Washington verrà discussa la possibilità di accelerare il tapering.

Intanto S&P ha migliorato le stime sul Pil italiano 2021 al 6,4% (dal 6% di fine settembre), rispecchiando il fatto che nel terzo trimestre la variazione acquisita per l’intero anno è già del 6,2% secondo i dati Istat.

Alzate anche le stime 2022 sopra la media europea, in un anno in cui l’agenzia americana si aspetta un ritorno dell’inflazione della zona euro al 2% e che la Bce non alzi i tassi prima del 2024.

Sul fronte macro, il Caixin China General Manufacturing Pmi di novembre è sceso a 49,9 da 50,6 di ottobre, al di sotto di 50,5 previsti dal consensus. Le vendite al dettaglio in Germania, invece, a ottobre sono diminuite del 2,9% su base mensile dal -0,6% della rilevazione precedente.

L’agenda di oggi prevede, inoltre, la lettura finale di novembre degli indici Pmi manifatturieri di Italia, Francia, Germania, Eurozona, Gran Bretagna e Stati Uniti. Nel pomeriggio in Usa da seguire anche l’Ism manifatturiero e i dati Adp sull’occupazione privata.