Comparto oil in rimonta in scia al rimbalzo delle quotazioni del greggio dopo il crollo di ieri, tra le speculazioni che le recenti forti perdite siano eccessive e le attese che l’Opec+ possa decidere di sospendere l’incremento della produzione.
Il future sul Brent guadagna il 3,3% a 72,2 dollari e quello sul Wti il 4,1% a 68,9 dollari, mentre a Piazza Affari Tenaris sale del 3,1%, Saipem del 2,6% ed Eni del 2,7% rispetto al +1,2% del Ftse Mib.
Le preoccupazioni circa l’impatto della variante Omicron del Covid sulla domanda di energia e la prospettiva di un’accelerazione del tapering da parte della Federal Reserve hanno innescato un pesante sell-off sul petrolio ieri.
In particolare, l’improvvisa emergenza legata al nuovo ceppo del virus ha spaventato i mercati sull’effettiva efficacia degli attuali vaccini, alimentando il rischio di nuove restrizioni soprattutto per quanto riguarda i viaggi internazionali.
Goldman Sachs ha però giudicato il recente crollo dei prezzi eccessivo, sebbene comprensibile nel contesto di bassa liquidità di fine anno e di minor appetito per il rischio.
Le quotazioni oil sono crollate in un bear market, avendo perso oltre il 20% dai massimi di sette anni toccati a ottobre, complice anche il rilascio delle riserve strategiche deciso dai paesi consumatori, capitanati dagli Usa.
Il focus si sposta ora sulla risposta dell’Opec+ nel vertice in programma domani, che secondo alcuni potrebbe decidere di mettere in pausa il piano di aumenti dell’offerta da 400.000 barili al giorno.