Mattinata in calo per le borse europee, mentre i futures di Wall Street viaggiano in lieve rialzo dopo la chiusura negativa della seduta precedente, appesantita dal primo caso di Omicron negli Stati Uniti.
Il Ftse Mib arretra dello 0,8% in area 26.170 punti, sottotono come il Dax di Francoforte (-1%), l’Ibex 35 di Madrid (-1%), il Cac 40 di Parigi (-0,6%) e il Ftse 100 di Londra (-0,6%).
Guadagni intorno al mezzo punto percentuale per i derivati su Dow Jones e S&P500, mentre si preannuncia una partenza più incerta per il Nasdaq e in generale per il settore tech, frenato dal monito di Apple (-2% nel pre-market) sul rallentamento della domanda di iPhone 13.
Il mese di dicembre prosegue all’insegna della volatilità, tra i timori per la nuova variante del Covid e la prospettiva di un ritiro degli stimoli monetari da parte delle banche centrali per contrastare le crescenti pressioni inflazionistiche.
Dall’agenda macroeconomica sono attesi oggi pomeriggio i dati sulle richieste di sussidi di disoccupazione statunitensi, che la scorsa settimana hanno fatto registrare un nuovo minimo dallo scoppio della pandemia scendendo sotto quota 200 mila. Cresce l’attesa, inoltre, per il job report ufficiale di domani.
Intanto, dal Beige Book della Fed è emerso che l’economia statunitense è cresciuta a un ritmo tra il “modesto” e il “moderato” da metà novembre, mentre i prezzi sono saliti a un passo che si avvicina al ‘robusto’, così come i salari. Il presidente Jerome Powell, inoltre, ha ribadito che il Fomc potrebbe prendere in considerazione un’accelerazione del tapering nel prossimo meeting.
Per quanto riguarda l’eurozona, a ottobre il tasso di disoccupazione è calato al 7,3% mentre i prezzi alla produzione industriale hanno registrato un balzo del 5,4%. In Italia la disoccupazione sale invece al 9,4% nello stesso mese.
Sul Forex l’euro/dollaro è poco mosso a 1,133 mentre il cambio fra biglietto verde e yen risale sopra quota 113.
Tra le materie prime avanzano le quotazioni del greggio con il Brent (+2,1%) a 70,3 dollari e il Wti (+2,15%) a 67,0 dollari, in vista del vertice odierno dell’Opec+ che potrebbe rivalutare il piano di aumenti della produzione da 400.000 barili al giorno a gennaio.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund si riduce a 133 punti base, con il rendimento del decennale italiano allo 0,98%.
Tornando a Piazza Affari, tra le aziende più capitalizzate spicca il calo di Stm (-4,3%) in scia alle indicazioni di Apple, di cui è fornitore. In ribasso anche Inwit (-2,3%) e Nexi (-1,8%) mentre avanzano Banco Bpm (+0,7%), Stellantis (+0,6%) ed Eni (+0,6%).