Mercati – Rallentano nel corso della mattinata, lievi ribassi prima del job report

Le borse europee annullano i precedenti rialzi e scambiano in lieve ribasso, in linea con i futures di Wall Street, prima dei dati di novembre sul mercato del lavoro statunitense.

Il Ftse Mib di Milano viaggia poco sotto la parità (-0,2%) in area 25.960 punti, sostanzialmente in linea con il Ftse 100 di Londra (-0,1%), il Cac 40 di Parigi (-0,2%), il Dax di Francoforte (-0,3%) e l’Ibex 35 di Madrid (-0,2%). Leggere variazioni al ribasso, entro lo 0,2%, anche per i derivati su Dow Jones, S&P500 e Nasdaq.

Sui mercati prevale la cautela per via delle incertezze legate alla variante Omicron e la prospettiva di un prossimo ritiro degli stimoli monetari da parte delle banche centrali per contrastare le crescenti pressioni inflazionistiche.

Il job report di oggi, da cui si attendono 550 mila nuovi impieghi, potrebbe alimentare le aspettative di un’accelerazione del tapering da parte della Fed, dopo i commenti in questo senso di alcuni esponenti dell’istituto, fra cui lo stesso presidente Jerome Powell.

Per quanto riguarda il virus, la speranza è che i vaccini esistenti siano efficaci contro la nuova variante, che continua a diffondersi a livello globale. Intanto alcuni studi suggeriscono la possibilità che Omicron abbia un rischio di reinfezione tre volte più elevato rispetto alle altre varianti.

Dall’agenda macroeconomica, aspettando i dati americani, sono stati diffusi gli indici Pmi finali di novembre dei principali Paesi europeo. Nell’eurozona gli indicatori hanno evidenziato un’accelerazione rispetto a ottobre, seppur inferiore alle stime preliminari, grazie al settore dei servizi che ha compensato i problemi nell’attività manifatturiera dovuti alle strozzature nella supply chain.

In Cina il Caixin China General Services Pmi a novembre è sceso al livello minimo degli ultimi tre mesi, complice la risalita dei contagi, mentre le vendite al dettaglio della zona euro sono cresciute dello 0,2% mensile e dell’1,4% tendenziale. L’Istat ha reso noto che nel biennio 2021-2022 prevede una crescita sostenuta del Pil italiano (+6,3% quest’anno e +4,7% il prossimo).

Sul Forex l’euro/dollaro è poco mosso a 1,131 mentre il cambio tra biglietto verde e yen è pressoché stabile a 113,3.

Tra le materie prime avanzano le quotazioni del greggio con il Brent (+2,6%) a 71,5 dollari e il Wti (+2,6%) a 68,2 dollari, dopo che l’Opec+ ha confermato l’incremento della produzione già previsto a gennaio pur tenendo aperta la possibilità di modifiche immediate in caso di sviluppi sul fronte della pandemia.

Sull’obbligazionario, infine, lo spread Btp-Bund resta in area 132 punti base con il rendimento del decennale italiano allo 0,95%, in attesa questa sera del giudizio di Fitch sul rating sovrano dell’Italia, attualmente a BBB-/stabile.

Tornando a Piazza Affari, sul Ftse Mib si distinguono in particolare Amplifon (+1,5%), A2a (+1,2%), Eni (+0,9%) e Italgas (+0,9%), mentre arretrano Bper (-1,6%), Telecom Italia (-1,4%) e Banco Bpm (-1,2%).