Mercati Asiatici – Seduta sottotono per Cina e Giappone

Giornata sottotono per i principali listini asiatici dopo la seduta in calo lo scorso venerdì a Wall Street, in un clima all’insegna della cautela.

Il sentiment resta diviso tra l’evoluzione della pandemia a causa della variante Omicron, i rischi di impatto sulla ripresa e le prossime mosse delle banche centrali.

La volatilità si mantiene elevata, riflettendo in primis l’orientamento della Fed verso un’accelerazione del tapering, dopo che diversi esponenti dell’istituto di Washington hanno fatto eco al chairman Jerome Powell su questa possibilità.

Tuttavia, i dati inferiori alle attese sul mercato del lavoro non sembrerebbero alimentare l’ipotesi di una svolta restrittiva più rapida da parte della Fed. Secondo il Job Report, l’economia statunitense ha creato 210 mila nuovi impieghi a novembre, al di sotto dei 550 mila previsti dal consensus e dei 546 mila del mese precedente (rivisti da 531 mila).

Sullo sfondo resta l’incertezza su come la diffusione della pandemia con la variante Omicron influirà sulla ripresa globale, sebbene rimanga la speranza che i vaccini restino efficaci o possano essere adattati.

A tutto questo si aggiungono le nuove tensioni Usa-Cina, con Pechino sta lavorando per impedire le quotazioni di gruppi cinesi all’estero, mentre Washington, in risposta, sta aumentando gli sforzi per far uscire i gruppi cinesi dalla Borsa Usa per non aver rispettato i requisiti sul controllo dei dati societari.

Oltre 200 società rischiano di essere espulse da Wall Street, secondo indiscrezioni riportate da Bloomberg Il gruppo cinese Didi, l’equivalente di Uber nel suo Paese, ha annunciato il delisting dalla Borsa di New York, dove era quotato dalla scorsa estate.

In Cina, inoltre, il sentiment è frenato dai problemi del settore real estate e dalla stretta normativa sul settore tecnologico.

Il focus è tornato a concentrarsi sul colosso immobiliare Evergrande (-13%), che deve corrispondere alcune cedole di bond in dollari alla comunità internazionale per 82,5 milioni di dollari, e che venerdì ha comunicato di aver ricevuto una richiesta di rimborso per 260 milioni di dollari che non può garantire, spiegando che non sarà in grado di fronteggiare i debiti in futuro.

Sul fronte tecnologico, Alibaba (-6%) riorganizzerà le sue attività di e-commerce nazionale e internazionale e sostituirà il suo Cfo,

Sul Forex, il cambio euro/dollaro si attesta in area 1,1284 mentre il dollaro yen a 113,05. Tra le materie prime, in rialzo il petrolio con il Brent (+2%) a 71,27 dollari al barile e il Wti (+2,1%) a 67,67 dollari al barile. Oro a 1.784,45 dollari l’oncia (0,0%).

Tornando ai listini asiatici, in Cina Shanghai e Shenzhen segnano rispettivamente -0,1% e -0,7%. Hong Kong a -1,2%.

In Giappone Nikkei e Topix cedono rispettivamente lo 0,4% e e lo 0,5%.

Il tutto dopo le seguenti chiusure di venerdì a Wall Street: Dow Jones (-0,2%), S&P 500 (-0,8%) e Nasdaq (-1,9%).