Generali avrebbe colloqui in corso per accrescere la sua partecipazione in due società assicurative indiane, una operativa nel segmento vita e l’altra nel segmento danni, in quanto il suo partner locale Future Group, gravato da debiti, vuole uscire dalle partnership.
L’indiscrezione viene riportata da Reuters, ricordando che la compagnia triestina al momento possiede il 49% delle due joint venture, mentre Future Group detiene il 51% (da sola nel danni e insieme a un altro operatore nel vita).
L’idea sarebbe quella di aumentare le quote in capo al Leone di Trieste, anche alla luce delle potenzialità del mercato assicurativo in India. Tuttavia, bisogna considerare che la soglia massima possibile che i player esteri possono raggiungere nel comparto assicurativo in India è pari al 74 per cento. Non è detto che Generali debba per forza toccare questo limite. I colloqui sarebbero vicini alla conclusione.
Future Group punterebbe a cedere tutte le proprie quote nelle due compagnie (nel caso Generali potrebbe essere affiancata da altri partner, ma anche questa è un’eventualità), operazione con cui mira a raccogliere 30 miliardi di rupie (circa 400 milioni di dollari).
L’operazione probabilmente richiederà l’approvazione delle autorità di regolamentazione in India, anche in materia di assicurazioni e concorrenza.
Nel frattempo, cresce l’attesa per la presentazione del nuovo piano strategico 2022-2024, fissata nell’Investor Day del prossimo 15 dicembre dopo l’esame nel cda in programma il giorno precedente. Si tratta del terzo piano varato dal Group Cfo Philippe Donnet.
Secondo quanto riporta Il Corriere della Sera, saranno tre le linee guida del nuovo piano: la spinta sull’asset management, la crescita del core business assicurativo e gli investimenti in digitalizzazione e tecnologia. Il tutto sarebbe nel segno della continuità con i piani precedenti.
Il tutto mentre i principali azionisti stanno portando avanti le proprie mosse in vista del rinnovo del cda, all’ordine dell’assemblea che si terrà nella primavera del 2022.
La strategia portata avanti da Donnet ha l’appoggio di Mediobanca (primo azionista con il 12,82% del capitale e che ha sottoscritto un’operazione di prestito titoli sul 4,3% del capitale), mentre sull’altro fronte c’è il patto Francesco Gaetano Caltagirone-Leonardo Del Vecchio-Fondazione Crt, il quale raggruppa il 15,171% del capitale e che propende per un deciso cambio di passo per accelerare la crescita di Generali.
Per quanto riguarda Caltagirone, secondo quanto si apprende da La Stampa, una parte degli acquisti recenti effettuati dall’imprenditore, pari all’1,3% del capitale, sono legati a opzioni di acquisto, esercitabili sempre in quanto di tipo americano, e vendita, esercitabili solo alla scadenza di giugno 2022 in quanto di tipo europeo.
Intorno alle 09:45 a Piazza Affari il titolo cede lo 0,1% a 18,48 euro, un andamento in linea con l’indice di settore (-0,1%).