SIT – Prospettive di un trend di crescita strutturale in chiave sostenibile

La società ha chiuso i primi nove mesi 2021 con ricavi in crescita del 26% e un Ebitda margin in miglioramento al 14,7%, grazie all’incremento dei volumi e alla capacità di trasferire al mercato l’aumento dei costi delle materie prime. Confermata la guidance 2021 che prevede una crescita della top line del 15-20% grazie soprattutto al trend positivo della Divisione Heating, atteso proseguire anche nel 2022. Il tema della supply chain resterà centrale anche il prossimo anno, con il management che ha già messo in atto azioni volte a mitigarne gli effetti per salvaguardare i margini, confermando una solida capacità di generare cassa che dovrebbe contribuire a un progressivo deleveraging. Il tutto senza dimenticare le opportunità legate alla hydrogen economy, con le vendite dello Smart Metering previste iniziare in UK.

“Siamo molto soddisfatti dei risultati dei primi nove mesi del 2021, che hanno sostanzialmente confermato le nostre aspettative comunicate al mercato negli scorsi mesi grazie al trend di crescita sui mercati esteri trainati dall’Heating e dal Water Metering”.

Così commenta il Chief Financial Officer di SIT Group, Paul Fogolin, i risultati al 30 settembre 2021 della società, sottolineando come “al termine del secondo trimestre avevamo migliorato le previsioni per l’intero esercizio e l’andamento degli ultimi mesi ha confermato questo trend”.

SIT sviluppa e produce dispositivi di alta precisione per la misura dei consumi e sistemi per la sicurezza, comfort e l’alto rendimento degli apparecchi domestici a gas, con la mission di “creare soluzioni intelligenti per il controllo del clima e la misurazione dei consumi per un mondo più sostenibile”.

La società opera attraverso: la divisione Heating, attiva nella produzione e commercializzazione di componenti e sistemi per il controllo, la regolazione e la sicurezza del gas negli apparecchi per il riscaldamento domestico, negli impianti di cottura e ristorazione collettiva e negli elettrodomestici; la divisione Metering, attiva nella produzione e commercializzazione di contatori smart, di nuova generazione che consentono di misurare i consumi di gas ed acqua in modo più preciso e con funzionalità – anche remote – di controllo e sicurezza.

Nei primi nove mesi dell’anno, i ricavi sono cresciuti del 26,1% a 286,2 milioni e l’Ebitda del 29,5% a 42 milioni, mentre l’utile netto è sceso dagli 11,4 milioni al 30 settembre 2020 a 9,1 milioni.

Escludendo oneri non ricorrenti dovuti all’incremento di valore dei Warrant SIT in circolazione (pari a 7,6 milioni), allo storno del residuo amortized cost per 0,4 milioni e degli oneri relativi all’estinzione anticipata delle operazioni di copertura tasso per 0,6 milioni, dovuti al rifinanziamento del debito bancario avvenuto in agosto 2021, l’utile netto adjusted è aumentato a 15,8 milioni da 11,8 milioni.

Il breakdown ricavi

Come detto, i ricavi dei primi nove mesi 2021 sono aumentati del 26,1% a 286,2 milioni (+2,5% a 96 milioni nel 3Q21), anche grazie al contributo della nuova società acquisita Janz operante nel business Water Metering, cresciuta di oltre il 30% a 16,1 milioni.

A livello di singoli business, la divisione Heating ha segnato un +26,7% a 220,9 milioni (+28,2% a parità di cambi), con un +9,4% a 76,2 milioni nel terzo trimestre riflettendo la forte domanda di mercato sostenuta dal positivo impatto degli incentivi.

In particolare, le vendite in Italia hanno registrato un +38,2% a 43 milioni, frutto della ripresa della domanda nel Central Heating sostenuta anche dagli incentivi, oltre all’incremento dei controlli meccanici (+39%), dei ventilatori (+53,3%) e dei kit di fumisteria (+43%).

L’Europa, esclusa l’Italia, ha segnato un +23,4% a 104,7 milioni trainata dalla Turchia, primo mercato di spedizione con il 12,1% delle vendite divisionali, che ha registrato un +32,2% grazie alla ripresa della domanda nel Central Heating determinata dai clienti multinazionali localizzati in quel paese. Positivo anche il contributo UK (7,5% delle vendite divisionali), che ha segnato un +18,3% a 2,6 milioni.

Le vendite in America hanno evidenziato un +28,7% (+36,3% a cambi costanti) sia grazie alla crescita delle vendite per applicazioni Storage Water Heating sia per il buon andamento dei caminetti che hanno segnato una forte ripresa rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.

Infine, i ricavi dell’area Asia/Pacifico sono cresciuti del 18,5% a 22,1 milioni, con un +42,8% in Cina (6,4% della divisione) per la ripresa del mercato retail nel segmento Central Heating e un +24% Australia.

Per quanto riguarda la Divisione Metering, i ricavi sono aumentati del 22,6% a 62 milioni, includendo le vendite Janz e nonostante il -7,6% a 46,7 milioni dello Smart Gas Metering, dovuto soprattutto al calo nel terzo trimestre per la difficile base di confronto con il forte rimbalzo post lockdown del periodo luglio-settembre 2020.

Migliora la marginalità nonostante maggiori costi materie prime

A livello operativo, l’Ebitda è cresciuto del 29,5% a 42 milioni, con un Ebitda margin salito al 14,7% (14,3% nei 9M20) grazie ai maggiori volumi e l’incremento dei prezzi di vendita, con una redditività della divisione Heating in miglioramento, al netto dei costi di ramp up per il nuovo impianto in Tunisia.

“In merito all’impatto delle materie prime dobbiamo distinguere tra divisione Heating e divisione Metering” sottolinea il Cfo di SIT. “Nell’ambito del Heating siamo riusciti a trasferire al mercato l’incremento dei costi delle materie prime, di fatto mitigando l’impatto dell’aumento dei costi di acquisto”.

Nel settore dello Smart Gas Metering, invece, “poiché le gare sono assegnate mediante una procedura pubblica e avevamo pertanto un portafoglio di ordini acquisito tramite gare nel corso del 2020, non è stato possibile modificare i prezzi”.

“Questa divisione ha dovuto quindi assorbire l’incremento dei costi delle materie prime e in particolare dell’elettronica” spiega Fogolin.

In ogni caso, “se guardiamo l’effetto dei prezzi nel corso dei primi nove mesi del 2021 si nota che a livello consolidato l’impatto è stato comunque positivo e riteniamo che sarà confermato fino alla fine dell’esercizio”.

E questo nonostante le difficoltà inerenti alla supply chain siano previste perdurare per gran parte del 2022, ragion per cui SIT ha già messo in atto una serie di azioni potenziando innanzitutto la capacità di approvvigionamento di componentistica elettronica.

“Abbiamo rafforzato la nostra struttura di procurement in tutti i continenti in cui operiamo, come ad esempio il nostro team di acquisti localizzato in Cina. Questo ci consentirà di operare con maggiore efficacia anche nei mercati spot in cui sono presenti fornitori e broker che operano anche in modo opportunistico”.

“Da un punto di vista tecnico abbiamo iniziato da tempo ad omologare componenti alternativi in modo da non dipendere da una singola fonte di fornitura ed avere così più alternative per la produzione della stessa scheda elettronica”.

“È comunque evidente che stiamo vivendo una situazione di grande volatilità e di grande incertezza e che il tema della supply chain sarà uno dei punti di attenzione principali nel corso del 2022”.

Solido Cash Flow e debito stabile

Il significativo miglioramento dell’Ebitda si è riflesso anche nella generazione di cassa, con un cash flow operativo pari a circa 7 milioni rispetto all’assorbimento di cassa per 5,6 milioni del pari periodo 2020.

L’indebitamento finanziario netto è aumentato a 124 milioni dai 121 milioni al 30 giugno 2021 e dai 116 milioni al 31 dicembre 2020, complici i maggiori investimenti in parte compensato dal minor assorbimento del capitale circolante.

In particolare, i Capex sono saliti a 19,6 milioni (9,2 milioni nei 9M20), in linea con i progetti previsti nella pipeline, tra cui l’avvio dell’impianto in Tunisia, il ramp-up dei nuovi laboratori di R&D e l’acquisizione NGA in Messico per i controlli elettronici da Emerson Electric nell’ambito del mercato dello storage water heating.

L’outlook 2021: confermata la guidance

Nonostante il perdurare dell’incertezza legata alla catena di fornitura e alla volatilità dei costi dei componenti, la Società ha confermato la guidance 2021, già migliorata in occasione dell’approvazione dei risultati semestrali.

“Prevediamo che il 2021 chiuderà con un fatturato consolidato in crescita tra il 15 e il 20% rispetto al 2020, grazie in particolare all’andamento del nostro core business dell’Heating” afferma il Cfo di SIT.

Tale divisione, infatti, è attesa continuare a beneficiare della forte domanda sia in Italia sia in Europa legata agli incentivi messi in atto per favorire l’efficientamento degli apparecchi di riscaldamento.

Un fenomeno che, dopo la pandemia, “è diventato centrale nell’economia dei consumatori, che hanno iniziato a pianificare spese e sostituzioni di caldaie supportando quindi una crescita della domanda di tipo strutturale, in un trend che si manifesta a livello globale”.

Per quanto riguarda lo Smart Gas Metering, “il mercato italiano ha raggiunto un tasso di sostituzione molto elevato legato al primo roll out obbligatorio”. Le vendite saranno quindi trainate in particolare dall’estero dove i mercati di maggiore interesse sono UK e India, con la previsione che i ricavi fuori dai confini nazionali raggiungano il 5-10% del totale divisionale.

Nel Water Metering, il nuovo settore di attività del gruppo a seguito dell’acquisizione della società portoghese Janz realizzata a fine dicembre 2020, “nei primi nove mesi del 2021 abbiamo registrato una crescita nell’ordine del 30% rispetto allo scorso anno”.

“Ci attendiamo vendite annue in linea con quanto comunicato in sede di acquisizione, ossia una crescita di circa il 20% nel corso dei prossimi cinque anni che ci porterà a raddoppiare il fatturato”, continuando a rafforzarsi in Europa e America Latina oltre che nei suoi mercati “domestici” (Spagna e Portogallo) anche grazie al lancio di nuovi prodotti previsto nel 2023.

A livello di redditività, l’Ebitda consolidato 2021 è atteso in crescita, con un margine previsto sostanzialmente in linea rispetto all’anno precedente alla luce dell’impatto dell’aumento delle materie prime e dell’effetto annuale dei costi di sviluppo e di struttura a sostegno della crescita.

Infine, l’indebitamento finanziario netto è previsto in miglioramento rispetto ai 121 milioni al 30 giugno 2021, con la generazione di cassa che dovrebbe compensare l’impatto dell’acquisizione NGA in Messico, gli investimenti nello start up del plant in Tunisia e l’avanzamento nella costruzione dei nuovi laboratori di R&D.

Consensus 2021-2023

Secondo il consensus raccolto da Bloomberg, il 2021 dovrebbe chiudersi con ricavi in aumento su base annua del 18% a 379 milioni, con un Ebitda margin al 13,1% (13,6% nel 2020) per effetto dell’aumento dei costi delle materie prime che dovrebbe compensare i maggiori volumi.

Per il prossimo triennio, invece, il fatturato è stimato in crescita a un Cagr 2020-2023 del 7,5% sfiorando i 400 milioni nel 2023, grazie al trend positivo della Divisione Heating, atteso proseguire in scia al prolungamento degli incentivi in Europa, e all’inizio delle vendite dello Smart Gas Metering in UK.

A livello di redditività, è previsto un progressivo miglioramento dell’Ebitda margin fino al 14,3% nel 2023, considerando una normalizzazione delle tensioni a livello di supply chain, lo spostamento di parte della produzione nel nuovo impianto in Tunisia e l’internalizzazione dei componenti elettronici dei contatori a gas.

L’incremento dei margini dovrebbe consentire inoltre una buona generazione di cassa, contribuendo a favorire il percorso di deleveraging portando il rapporto NetDebt/Ebitda da 2,66x nel 2020 a 2,3x nel 2021 e 1,35x nel 2023. 

Il tutto senza considerare il contributo di possibili operazioni di M&A, con il Gruppo impegnano a monitorare il mercato sia per il settore Heating sia per il Metering in cerca di società target aventi una tecnologia o dei prodotti che possano completare la gamma di offerta.

Il Cfo di SIT precisa però che “al momento non abbiamo in vista operazioni concrete di M&A. Siamo impegnato nel processo di integrazione delle due acquisizioni che abbiamo realizzato nel corso degli ultimi 12 mesi, ossia Janz e la linea di business di controlli elettronici acquisita da Emerson Electric nell’ambito del mercato dello Storage Water Heating.

Operazione, quest’ultima, ritenuta altamente strategica dalla società in quanto permetterà a SIT di rafforzare la propria posizione competitiva e aumentare quote di mercato entrando nel mercato delle valvole elettroniche per scaldabagno a gas, settore in forte crescita negli Usa.

Certificazione MID per contatore a idrogeno

Il 22 novembre SIT ha ottenuto, tramite la controllata MeteRSit, la certificazione MID – Measuring Instrument Directive per il contatore residenziale Domusnext® 2.0 MMU6 H2 funzionante con idrogeno al 100%.

Il certificato MID è stato rilasciato dall’organismo notificato NMi Certin B.V., è valido in Europa ed in UK ma riconosciuto anche in altri Paesi extra UE e garantisce l’accuratezza e l’affidabilità dello strumento di misura (il contatore).

Il modello di contatore Domusnext® 2.0 MMU6 H2 – il primo al mondo ad ottenere la certificazione MID – prodotto da MeteRSit, è stato sviluppato all’interno del programma governativo britannico Hy4Heat, in collaborazione con il Dipartimento per il Business, l’Energia e la Strategia Industriale (BEIS – Department for Business, Energy and Industrial Strategy) del governo UK ed è lo stesso contatore che è stato installato nell’estate 2021 nelle “hydrogen houses” costruite a Gateshead (Gran Bretagna) in un progetto di Northern Gas Network e Cadent assieme a BEIS. Il contatore 100% idrogeno di SIT è stato inoltre esposto allo stand della BEIS durante la recente conferenza COP26 a Glasglow.

La certificazione del contatore a idrogeno permette a SIT di passare da una fase di test ad una fase di produzione, all’interno del percorso, iniziato nel 2018, che vede la società assumere un ruolo centrale nella hydrogen economy.