Mercati – Apertura sotto la parità per l’Europa, a Milano ancora in rialzo Unicredit

Apertura sotto la parità per le borse europee, con il sentiment dei mercati diviso tra la minaccia di nuove restrizioni per arginare la nuova ondata del Covid e l’ottimismo sull’efficacia dei vaccini.

Dopo pochi minuti di scambi, il Ftse Mib cede lo 0,3% in area 26.740 punti. In ribasso anche il Cac 40 di Parigi (-0,4%), il Dax di Francoforte (-0,3%), l’Ibex 35 di Madrid (-0,3%) e il Ftse 100 di Londra (-0,2%).

Gli investitori sono intenti a valutare i costi per contenere la variante Omicron, che secondo alcuni studi presenta una trasmissibilità superiore rispetto a Delta, tra le crescenti preoccupazioni sul potenziale impatto sulla ripresa dell’economica.

Il focus degli operatori è rivolto inoltre sul report sui prezzi al consumo Usa in uscita oggi pomeriggio, in vista dell’ultima riunione dell’anno della Federal Reserve in programma la prossima settimana.

Dal meeting del Fomc sono attese indicazioni sul ritmo del tapering e sul percorso di rialzi dei tassi di interessi, dopo che diversi membri dell’istituto di Washington hanno assunto toni più hawkish nelle ultime settimane preoccupati per il persistere dell’elevata inflazione.

In Cina, invece, l’attenzione degli operatori resta concentrata sulla crisi del settore immobiliare, dopo che l’agenzia di rating Fitch ha declassato Evergrande e Kaisa a restricted default sulle obbligazioni in dollari.

Intanto sul Forex il biglietto verde è poco mosso nei confronti delle altre valute, con il cambio euro/dollaro a 1,129 e il dollaro/yen a 113,6. Tra le materie prime in ribasso le quotazioni del greggio, con il Brent (-0,5%) a 74 dollari e il Wti (-0,3%) a 70,7 dollari.

Sull’obbligazionario, infine, lo spread Btp-Bund riparte in area 134 punti base, con il rendimento del decennale italiano all’1%.

Tornando a Piazza Affari, ancora in rialzo Unicredit (+2,3%), dopo il rally di ieri seguito alla presentazione del nuovo piano strategico. Bene anche Diasorin (+1,6%) e Saipem (+0,7%), mentre arretrano Atlantia (-1,2%), Stm (-1,1%) e Ferrari (-1%).