Nuova seduta in altalena che interrompe il rialzo di tre sedute consecutive che sembrava proiettare una parte degli indici verso l’ennesimo rally natalizio e possibili nuovi record storici.
L’indice dei trenta titoli principali è l’unico che non chiude sui minimi intraday e si salva grazie alla performance dei titoli “value” quali McDonald’s che mette a segno un altro massimo assoluto, ma anche di alcune big cap “growth” tra le quali Apple, anch’essa al nuovo record storico, e Microsoft che cede solo mezzo punto percentuale.
Deragliano invece Tesla (-6%), Nvidia (-4%) e AMD (-5%).
Pesante la caduta del Russell 2000 (-2,3%), mentre lo S&P500 attenua la discesa al -0,7%.
VIX in risalita dell’otto per cento a 21,6 punti.
Rendimenti obbligazionari poco mossi con il Tbond che cede due punti base al 1,49%.
Giornata negativa per tutte le materie prime, indistintamente. Il petrolio cede tre punti percentuali chiudendo poco al di sopra di quota 71 dollari al barile.
Negativi anche i due principali metalli preziosi – oro ed argento – con il primo che perde mezzo punto percentuale ed il secondo quasi due faticando a rimanere al di sopra di quota 22 dollari l’oncia. Ben più pesante, invece, la discesa del palladio (-5%).
Tra le materie prime agricole si assiste ad un calo generalizzato con il frumento che cede altri due punti percentuali, mentre mais e caffè ne lasciano sul terreno circa uno.
Sul mercato valutario il dollaro si rafforza di mezza figura chiudendo a 1,129 nei confronti della moneta unica.