Mercati – Rallenta il Vecchio Continente, Milano annulla i guadagni

Eurolistini incerti dopo l’avvio in ribasso di Dow Jones (-0,6%), S&P500 (-0,3%) e Nasdaq (-0,1%) a Wall Street. Il Ftse Mib cede lo 0,1% in area 26.680 punti. In rialzo anche il Dax di Francoforte (+0,4%), poco mossi l’Ibex 35 di Madrid (-0,1%) e il Cac 40 di Parigi (-0,2%), debole il Ftse 100 di Londra (-0,5%).

Nei prossimi giorni l’attenzione si focalizzerà sulle riunioni delle banche centrali, in particolare quella della Fed. Mercoledì l’istituto di Washington potrebbe annunciare un’accelerazione nel ritiro degli stimoli e aprire ad un rialzo dei tassi di interesse nel 2022 per contrastare le pressioni inflazionistiche, dopo i dati sui prezzi al consumo ai massimi da quasi 40 anni.

Successivamente si riuniranno anche la Bce e la Bank of England, con quest’ultima meno propensa ad aumentare il costo del denaro alla luce della nuova ondata di contagi che sta investendo il Regno Unito e che potrebbe spingere Downing Street a chiudere di nuovo le scuole.

In generale, la diffusione della variante Omicron ha alimentato le incertezze in merito all’impatto della pandemia sulla ripresa, incrementando la volatilità sui mercati nel mese di dicembre, anche se gli ultimi dati sulla pericolosità del nuovo ceppo sembrano piuttosto rassicuranti.

In una giornata scarna di appuntamenti macroeconomici rilevanti, sul Forex l’euro/dollaro arretra a 1,128 mentre il cambio fra biglietto verde e yen risale 113,6.

Tra le materie prime perdono terreno le quotazioni del greggio, con il Brent (-1,1%) a 74,3 dollari e il Wti (-1,4%) a 70,7 dollari.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund si attesta a 130 punti base, con il rendimento del decennale italiano in calo allo 0,93%.

Tornando a Piazza Affari, fra le aziende più capitalizzate gli acquisti premiano soprattutto Stm (+1,4%) nel giorno dello stacco della terza tranche del dividendo, Banca Generali (+1,3%) e Amplifon (+1,2%). Arretrano invece Hera (-2,1%), Exor (-1,7%) e Leonardo (-1,4%).