Mercati – Occhi sulla Fed dopo gli ultimi dati macro, Milano chiude invariata

Le borse europee chiudono contrastate mentre Wall Street arretra sotto il peso dei tecnologici, complici gli ultimi dati sull’inflazione che alimentano le prospettive di una stretta monetaria anticipata.

A Piazza Affari il Ftse Mib archivia le contrattazioni pressoché invariato a 26.556 a punti, poco mosso come il Ftse 100 di Londra (-0,2%). Positivo l’Ibex 35 di Madrid (+0,8%) mentre arretrano il Cac 40 di Parigi (-0,7%) e il Dax di Francoforte (-1,1%).

Oltreoceano procedono negativi Dow Jones (-0,3%), S&P500 (-1,1%) e Nasdaq (-1,9%), dopo il report sui prezzi alla produzione di novembre che ha evidenziato un incremento annuo del 9,6%, il maggiore mai registrato.

Numeri che si sommano a quelli della scorsa settimana sui prezzi al consumo, in crescita ai ritmi massimi da 40 anni, rafforzando la prospettiva di una svolta restrittiva da parte della Federal Reserve.

Dall’istituto di Washington, che si riunisce oggi e domani, sono attesi dettagli sulle tempistiche con cui ritirerà gli stimoli e comincerà ad alzare i tassi di interesse. Successivamente i riflettori si sposteranno soprattutto sulla Bce, che dovrebbe mantenere un atteggiamento accomodante, la Bank of Japan e la Bank of England.

La possibilità che la Fed acceleri il tapering per contrastare le pressioni inflazionistiche rappresenta uno dei principali motivi di incertezza per l’azionario in questo finale di 2021, insieme all’impatto della variante Omicron sull’economia.

Secondo i dati di un nuovo studio, la pillola sperimentale contro il Covid di Pfizer sarebbe altamente efficace nel prevenire i ricoveri, mentre Discovery, maggior fornitore di assicurazioni mediche del Sud Africa, ha dichiarato che due dosi di Pfizer ridurrebbero del 70% i rischi di ospedalizzazione causati della nuova mutazione del virus.

Dall’agenda macroeconomica sono giunti in mattinata anche i dati di ottobre sulla produzione industriale dell’eurozona (+1,1% m/m e +3,3% a/a).

Sul Forex l’euro/dollaro scivola a 1,127 mentre il cambio fra biglietto verde e yen si attesta a 113,7.

Tra le materie prime perdono terreno le quotazioni del greggio, con il Brent (-1,4%) a 73,3 dollari e il Wti (-1,4%) a 70,3 dollari, tra l’incertezza per l’impatto di Omicron e l’incremento delle previsioni sulla domanda del prossimo trimestre da parte dell’Opec. Nel frattempo, continua il rally dei prezzi del gas in Europa per via delle persistenti tensioni tra Russia e Ucraina.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund è pari a 130 punti base, con il rendimento del decennale italiano allo 0,93%. In mattinata il Tesoro ha collocato il nuovo BTp benchmark a 3 anni per l’importo massimo di 3,5 miliardi, con rendimento lordo in aumento a -0,10%.

Tornando a Piazza Affari, fra le aziende più capitalizzate avanzano in particolare Unicredit (+4,6%), Tenaris (+3,35%) e Amplifon (+1,9%), mentre arretrano Diasorin (-2,2%), Interpump (-3,1%) e Moncler (-3,2%).