A Milano il Ftse Mib ha archiviato le contrattazioni invariato a quota 26.556. Il Ftse Italia Prodotti e Servizi Industriali ha segnato il -0,8%, rispetto al -1,6% del corrispondente indice europeo.
I dati di novembre sui prezzi alla produzione negli Stati Uniti hanno mostrato il maggior incremento tendenziale di sempre, rafforzando la prospettiva di una svolta restrittiva da parte della Federal Reserve, anche alla luce del report di settimana scorsa sui prezzi al consumo, in crescita ai ritmi massimi da 40 anni.
Dall’istituto di Washington sono attesi dettagli sulle tempistiche con cui ritirerà gli stimoli e comincerà ad alzare i tassi di interesse. Nei giorni successivi i riflettori si sposteranno soprattutto sulla Bce, la Bank of Japan e la Bank of England.
La possibilità che la Fed acceleri il tapering per contrastare le pressioni inflazionistiche rappresenta uno dei principali motivi di incertezza per l’azionario in questo finale di 2021, insieme all’impatto della variante Omicron sull’economia.
Secondo i dati di un nuovo studio, la pillola sperimentale contro il Covid di Pfizer sarebbe altamente efficace nel prevenire i ricoveri, mentre Discovery, maggior fornitore di assicurazioni mediche del Sud Africa, ha dichiarato che due dosi di Pfizer ridurrebbero del 70% i rischi di ospedalizzazione causati della nuova mutazione del virus.
Tornando a Piazza Affari, tra le big del comparto perde terreno Interpump (-3,1%), mentre limita le perdite Buzzi Unicem (-0,5%).
Nel segmento delle mid cap in controtendenza Avio (+1,2%), Sanlorenzo (+0,7%) e Datalogic (+0,3%), mentre tre le small cap riprende a salire Intek Group (+7,6%).