Mercati USA – Partenza poco sotto la parità, Nasdaq a -0,3%

Avvio in leggero ribasso a Wall Street, in attesa della conclusione questa sera dell’ultimo meeting dell’anno della Federal Reserve.

Dopo pochi minuti di scambi, il Nasdaq cede lo 0,3%, mentre rimangono sostanzialmente invariati lo S&P 500 e il Dow Jones.

Il focus dei mercati è rivolto soprattutto alle decisioni di politica monetaria della Fed, con gli operatori in cerca di indizi sulle tempistiche del tapering e sul percorso di rialzi dei tassi di interesse.

Stasera la banca centrale americana potrebbe rivedere le stime sull’inflazione del 2022 dal 2,2% al 3,0%, dopo aver recentemente affermato di non ritenere più “transitorio” l’aumento dei prezzi.

Secondo le previsioni, l’istituto di Washington annuncerà l’intenzione di azzerare entro fine marzo gli acquisti di asset, attualmente pari a 120 miliardi di dollari al mese, molto più velocemente rispetto al ciclo precedente. Una simile mossa rappresenterebbe una bella sfida per i mercati, ormai abituati a livelli straordinari di liquidità, aprendo inoltre la strada al primo aumento dei tassi di interesse a metà del prossimo anno.

La Fed pubblicherà, oltre alle stime macroeconomiche, anche le opinioni dei propri membri in tema di andamento atteso dei tassi sui Fed-Funds negli anni a venire. Le proiezioni del mercato per il 2022 sono salite dallo 0,25% allo 0,75% e per il 2023 dallo 0,6% all’1,4%.

Nei giorni successivi, l’attenzione si sposterà sulle riunioni di Bce, BoE e BoJ, con la prospettiva di un minor supporto dagli istituti centrali per contrastare l’elevata inflazione che rappresenta uno dei principali rischi al ribasso per l’azionario in questo finale di 2021.

A ciò si aggiunge l’incertezza legata all’impatto della variante Omicron sulla ripresa dell’economia.

Per quanto riguarda l’agenda macro, a novembre le vendite al dettaglio degli Stati Uniti hanno registrato un incremento su base mensile dello 0,3%, in ribasso sia rispetto al consensus che evidenziava una variazione del +0,8% sia rispetto al +1,8% di ottobre (rivisto da +1,7%).

Intanto sul Forex il biglietto verde è poco mosso nei confronti delle altre valute, con il cambio euro/dollaro che sale a 1,126 e il dollaro/yen a 113,8.

Tra le materie prime in calo le quotazioni del greggio con il Brent (-0,8%) a 73,15 dollari e il Wti (-0,9%) a 70,12 dollari.

Nel comparto obbligazionario il rendimento del decennale risale di tre punti percentuali all’1,47%, mentre quello del biennale di poco più di un punto percentuale allo 0,67%.