Si riporta l’andamento odierno dei principali titoli internazionali del settore Auto:
Proseguono in rialzo le borse europee, con il DAX e il CAC 40 che guadagnano l’1,2%. A seguire il Ftse 100 (+1,1%) e il Ftse Mib (+0,6%). A Wall Street in rialzo il Dow Jones (+0,4%) e lo S&P 500 (+0,3%), mentre il Nasdaq arretra dello 0,1%.
Volkswagen, che la scorsa settimana ha ridotto le sue previsioni per le consegne di veicoli del 2021 a 9 milioni da 9,3 milioni, si sta preparando alla possibilità che l’attuale carenza di chip possa durare almeno fino all’inizio del 2023.
Secondo alcune indiscrezioni, nello scenario peggiore, le consegne potrebbero scendere a 8 milioni di auto nel 2022, ma anche se le cose andranno relativamente bene, le consegne potrebbero essere leggermente inferiori a quelle di quest’anno.
A livello ufficiale Volkswagen aveva affermato di aspettarsi un leggero allentamento della situazione dell’offerta nel 2022.
Le case automobilistiche, tra cui BMW e Daimler, hanno affermato di aspettarsi che i problemi di chip continueranno anche nel 2022, con BMW che ha confermato a Reuters che non si aspetta che la crisi si possa attenuare prima della seconda metà del prossimo anno.
Che si tratti di acquistare chip per computer direttamente dai produttori, riconfigurare le auto o produrle con parti mancanti, molte case automobilistiche stanno diventando creative per far fronte alla carenza globale che alcuni si aspettavano si sarebbe attenuata entro l’inizio del prossimo anno.
Audi, del Gruppo Volkswagen, che insieme al marchio Skoda sta allungando la pausa natalizia al 10 gennaio a causa del collo di bottiglia dell’offerta, ha affermato di aspettarsi che la situazione andrà avanti per “mesi”.
“Ci aspettiamo di essere impegnati con questa crisi per mesi e mesi nel prossimo anno”, ha detto un portavoce. “La scarsità potrebbe estendersi ancora più a lungo”.
Porsche, anch’essa di proprietà della Volkswagen, ha dichiarato a novembre che la crisi ha evidenziato la necessità per le case automobilistiche di prendere in mano la produzione.
“Chiunque creda che la crisi dei chip si calmerà nel prossimo anno si sbaglia”, ha detto il CEO di Porsche AG, Oliver Blume, alla tedesca Boersen-Zeitung.