Mercati Usa – Volano grazie alla Federal Reserve

Nuova partenza negativa a Wall Street con i listini che peggiorano nel corso della seduta fino all’esito della riunione della Federal Reserve. L’autorità di controllo non inasprisce il “tapering”, almeno per i prossimi due anni, ed il messaggio è molto accomodante per i mercati azionari che mettono a segno un’imponente inversione rialzista.

Rispetto ai minimi intraday, Nasdaq e Russell 2000 accelerano di tre punti percentuali, Dow Jones e S&P500 di due.

Nel dettaglio, il Nasdaq guadagna il 2,2%, lo S&P500 l’1,6%, il Russell l’1,6% ed il Dow Jones l’1,1%.

Imponente rimbalzo di alcune big cap tecnologiche tra le quali Nvidia e AMD che avanzano entrambe dell’otto per cento.

Crolla invece il VIX che lascia sul terreno oltre dieci punti percentuali scendendo a quota 19,3, dopo un massimo intraday oltre i 23 (+5%).

L’esito della riunione della Fed non scuote i rendimenti obbligazionari che risalgono solo di tre punti base al 1,46%.

Rimbalzo intraday anche tra le principali materie prime. Il petrolio cede inizialmente oltre un punto e mezzo percentuale per poi guadagnarlo nel finale chiudendo a 71,5 dollari al barile.

Stessa sorte anche per i due principali metalli preziosi – oro ed argento – che inizialmente si inabissano perdendo rispettivamente l’uno e due per cento, ma chiudono con un lieve segno positivo. Male il palladio che recupera solo una parte della discesa e termina in calo del tre pe cento.

Dollaro in forte altalena con una iniziale accelerazione fino a 1,123 e chiusura a 1,13 nei confronti della moneta unica. Senza fine, invece, il crollo della lira turca che tocca il nuovo minimo a 14,8 (-3%) rispetto al biglietto verde.