Mercati asiatici – In ribasso i principali listini del continente, la BoJ opta per misure caute

Seduta all’insegna della lettera per i principali listini asiatici dopo le vendite di ieri a Wall Street che hanno interessato prevalentemente i titoli tecnologici. In Giappone, la BOJ ha allungato le tempistiche del ritiro dagli aiuti di emergenza per la pandemia, optando per una mossa che contrasta con l’urgenza osservata nelle decisioni delle altre grandi banche centrali.

Complessivamente la fiducia degli investitori sembra tuttavia risentire delle indicazioni da falco delle principali banche centrali mondiali, nonché dei timori per l’inflazione e per l’evoluzione di contagi. L’incremento senza controllo dell’inflazione ha spinto difatti le Banche Centrali a rivedere le proprie politiche monetarie, mantenendo sempre d’occhio l’impatto di omicron. Gli operatori si chiedono pertanto ora quali siano le prospettive per l’azionario dopo aver quasi raddoppiato dai minimi della pandemia.

La Bank of England sarà la prima ad aumentare i tassi di interesse dall’inizio della pandemia. Più moderate le decisioni della FED e BCE. La banca centrale americana ha annunciato che la riduzione del ritmo degli acquisti di titoli salirà da 15 a 30 miliardi di dollari al mese a a dicembre e a 60 miliardi a gennaio, in modo da mettere fine al programma di sostegno a marzo, a due anni dalla crisi provocata dal Covid-19. I tassi sui Fed Funds sono stati mantenuti stabili nel range 0-0,25%, ma in previsione ci potrebbero essere tre rialzi nel prossimo anno.

In Europa, la Bce ha confermato i tassi di riferimento sui livelli attuali e ha indicato, come da attese, che il PEPP finirà a marzo 2022, annunciando un prolungamento dell’orizzonte temporale dei reinvestimenti fino al 2024. Per quanto riguarda il programma APP, già in vigore prima della pandemia, nel secondo trimestre 2022 verranno effettuati acquisti netti mensili per 40 miliardi nel e nel terzo trimestre per 30 miliardi.

Sul Forex, il cambio euro/dollaro scende in area 1,1327 e il dollaro yen a 113,62. Tra le materie prime, petrolio in calo con il Brent (-0,7%) a 74,47 dollari al barile e il Wti (-0,8%) a 71,75 dollari al barile. Oro a 1.808 dollari l’oncia (+0,6%).

Tornando ai listini asiatici, Cina in ribasso con Shangai a -1,1% e Shenzhen a -1,3%. Hong Kong a -1,0%.

In Giappone, Nikkei e Topix segnano rispettivamente -1,8% e -1,4%.

Il tutto dopo le seguenti chiusure di ieri a Wall Street: Nasdaq (-2,5%), S&P 500 (-0,9%) e Dow Jones (-0,1%).