Mercati – Chiusura debole per Milano (-0,6%) e gli eurolistini

Seduta in calo per le borse europee, con il Ftse Mib che archivia gli scambi in ribasso dello 0,6% a 26.611 punti. Negativi anche il Cac 40 di Parigi (-1,1%), l’Ibex 35 di Madrid (-0,8%) e il Dax di Francoforte (-0,7%) mentre il Ftse 100 chiude a +0,1%.

A Wall Street arretrano Dow Jones (-1,1%), S&P500 (-0,8%) prima del ribilanciamento trimestrale che avverrà al termine della seduta) e Nasdaq (-0,2%), in una seduta volatile per la contemporanea scadenza di opzioni e futures su azioni e indici.

Nel complesso, l’azionario si avvia a chiudere in rosso questa settimana caratterizzata dalle riunioni delle banche centrali, con diversi istituti che hanno annunciato manovre restrittive per contrastare le persistenti pressioni inflazionistiche.

La Bce ridurrà gli acquisti di asset del piano Pepp fino a chiuderli a marzo, quando raddoppierà invece quelli del programma App, ma non dovrebbe alzare i tassi nel 2022. La Bank of England ha alzato il costo del denaro mentre la Federal Reserve ha previsto tre ritocchi dei tassi l’anno prossimo, dopo aver raddoppiato il ritmo del tapering. Oggi anche la Russia ha incrementato il tasso di riferimento, lasciando spazio ad ulteriori aumenti, mentre la Bank of Japan ha mantenuto un approccio cauto nella rimozione degli stimoli.

Gli operatori temono che un minor supporto monetario possa inficiare la crescita dell’economia, in un contesto già appesantito dalla recrudescenza della pandemia, complice la diffusione della variante Omicron. Sullo sfondo tornano anche le tensioni internazionali, con le nuove misure approvate dagli Usa contro alcune società cinesi.

Dall’agenda macroeconomica sono giunti i dati sull’inflazione dell’eurozona, in rialzo al 4,9% a novembre dal 4,1% di ottobre, e l’indice IFO sulla fiducia delle aziende tedesche, in calo a 92,6 punti a dicembre.

Sul Forex l’euro/dollaro scivola a 1,128 mentre il cambio fra biglietto verde e yen resta poco mosso a 113,6.

Tra le materie prime arretrano le quotazioni del greggio, con il Brent (-1,9%) a 73,6 dollari e il Wti (-1,8%) a 71,1 dollari.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund si riduce a 128 punti base, con il rendimento del decennale italiano allo 0,9%.

Tornando a Piazza Affari, fra le aziende più capitalizzate spicca il calo di Diasorin (-10,8%) dopo la pubblicazione del piano strategico al 2025. Sottotono Fineco (-3,9%) e Stellantis (-2,6%), mentre avanzano Amplifon (+2%), Enel (+1,5%) e Atlantia (+1,1%).