Mercati asiatici – Continuano le vendite, appesantite in particolare Giappone e Hong Kong

Seduta di vendite per i principali listini asiatici dopo il ribasso di Wall Street, tra le preoccupazioni per l’ultima variante del coronavirus e la politica più severa della Federal Reserve.

I funzionari della Banca centrale americana la scorsa settimana hanno indicato che potrebbe accelerare la riduzione degli acquisti di obbligazioni che finora ha impulso ai mercati finanziari mantenendo bassi i tassi di interesse. Ciò pone le basi affinché la Fed inizi ad aumentare i tassi il prossimo anno.

L’inflazione è stata una preoccupazione crescente per tutto il 2021. L’aumento dei costi delle materie prime e i problemi della catena di approvvigionamento hanno aumentato i costi complessivi per le imprese, che hanno aumentato i prezzi delle merci per compensare l’impatto.

I consumatori hanno finora assorbito tali aumenti di prezzo, ma stanno affrontando una pressione persistente dall’aumento dei prezzi e ciò potrebbe alla fine portare a un calo della spesa. Qualsiasi riduzione della spesa potrebbe quindi frenare la crescita economica.

Rimanendo negli Stati Uniti, un senatore ha detto domenica che non sosterrebbe l’infrastruttura da 2 trilioni di dollari del presidente Joe Biden, la spesa sociale e il piano per il clima. L’annuncio di Joe Manchin potrebbe condannare le possibilità del piano nel Senato equamente diviso.

Tornando in Asia, la start-up cinese di intelligenza artificiale SenseTime Group ha rilanciato la sua IPO a Hong Kong da 767 milioni di dollari, una settimana dopo aver ritirato la quotazione sulla scia dell’inclusione della società in una lista nera di investimenti negli Stati Uniti.

I candidati pro-Pechino sono andati alla vittoria in una revisione delle elezioni legislative di Hong Kong per soli “patrioti” che i critici hanno ritenuto non democratiche, con un’affluenza che ha raggiunto il minimo storico in mezzo alla repressione delle libertà della città da parte della Cina.

Sul Forex, il cambio euro/dollaro viaggia in area 1,1251 e il dollaro yen a 113,39. Tra le materie prime, petrolio in deciso calo con il Brent (-3,3%) a 71,11 dollari al barile e il Wti (-3,9%) a 68,12 dollari al barile. Oro a 1.899 dollari l’oncia (-0,3%).

Tornando ai listini asiatici, Cina in ribasso con Shangai a -0,9% e Shenzhen a -1,5%. Hong Kong a -1,8%.

Vendite più pronunciate in Giappone, con Nikkei e Topix che segnano rispettivamente -2,1% e -2,2%.

Il tutto dopo le seguenti chiusure di venerdì a Wall Street: Nasdaq (-0,1%), S&P500 (-1%) e Dow Jones (-1,5%).