Mps – Previsto aumento di capitale da 2,5 mld nel 2022 nel piano strategico 2022-2026, utile pre-tasse stimato a 700 mln nel 2024

Il cda di Mps ha approvato il piano strategico 2022-2026, che fissa a 2,5 miliardi l’aumento di capitale da realizzare entro il 2022.

Il nuovo piano sostituisce integralmente il precedente piano strategico 2021-2025, approvato nel dicembre 2020, che era stato redatto sottendendo un’operazione strutturale da realizzare nel breve periodo.

Il piano sarà presentato nell’ambito dei vari iter informativi, approvativi e regolamentari che la banca ha intrapreso con la Banca Centrale Europea, il Single Resolution Board e la DG Competition.

Inoltre, come noto al mercato, il Ministero dell’Economia e delle Finanze intrattiene un dialogo con la DG Competition in merito alla propria partecipazione nella banca. Le posizioni delle suddette Autorità costituiscono un presupposto per l’operazione di rafforzamento patrimoniale prevista dal piano.

Attualmente la banca non è in grado di fornire una stima precisa dei tempi necessari alle autorità competenti per portare a termine i rispettivi processi, ma fornirà alle autorità il massimo impegno a collaborare affinché i suddetti processi possano essere completati con successo e tempestività.

Il piano, che costituisce la base per l’avvio dei processi di approvazione di cui sopra, potrebbe tuttavia dover recepire eventuali modifiche e cambiamenti, anche rilevanti, per riflettere quanto derivante dal confronto con le competenti autorità.

Gli obiettivi strategici del piano prevedono:

  • una discontinuità del business model per creare le basi di una nuova e più snella Mps;
  • una radicale semplificazione del modello operativo e della struttura del gruppo;
  • la prosecuzione del processo di de-risking e resilienza della banca;
  • la creazione di valore che permetta un’adeguata remunerazione agli azionisti.

Per ognuna di queste linee strategiche, la priorità è stata data a iniziative che:

  • creano valore già a partire dal primo anno di piano ed entrano a pieno regime entro il 2024;
  • sono sotto il controllo del management, riducendo così il rischio di esecuzione;
  • colgono le opportunità offerte dal PNRR e dall’Agenda per lo sviluppo sostenibile, minimizzando il fabbisogno di capitale anche grazie alle partnership.

Gli obiettivi strategici del piano sono basati su tre pilastri ben fondati e facilmente eseguibili, che poggiano su tre fattori abilitanti per essere ampiamente integrati all’interno della banca.

I tre pilastri sono:

  • rifocalizzazione verso la clientela “core” (famiglie e SMBs), sfruttando le opportunità offerte dal PNRR;
  • radicale semplificazione del modello operativo, avvicinandolo ai clienti attraverso la rete;
  • investimenti nella digital roadmap focalizzati su ben identificate iniziative per assicurare successo nell’esecuzione.

I fattori abilitanti sono:

  • ulteriore integrazione dei principi ESG nella cultura, nei processi e nella proposition della banca;
  • accrescere il valore delle persone di Mps, facendo leva su talento, nuove competenze e inclusione;
  • continuare a preservare la qualità degli attivi e completare la normalizzazione dei rischi

Le assunzioni del piano

Le proiezioni di piano sono basate sulle seguenti assunzioni:

  • aumento di capitale di 2,5 miliardi da eseguirsi nel 2022, anche in considerazione della generazione organica di 170 punti base di CET1 realizzata nei primi 9 mesi del 2021, che permette: circa 800 milioni di investimenti IT, la maggior parte dei quali verranno realizzati nei primi anni di piano; circa 1 miliardo di costi di ristrutturazione; completa rispondenza alle indicazioni emerse in sede di stress test 2020 e agli attuali requisiti MREL;
  • margine di interesse supportato dal lancio del business del consumer credit, dalla continua riduzione del costo dei depositi a tempo (riduzione già visibile nel margine di interesse del 2021) e normalizzazione del costo del funding istituzionale;
  • commissioni che beneficeranno del forte momentum commerciale, ulteriormente supportati dal minore ricorso a cartolarizzazioni e dallo sviluppo dell’attività commerciale grazie alla solida posizione di capitale;
  • assenza di special reference period per il TLTRO dopo giugno 2022;
  • attivazione di un piano di uscite volontarie di personale, con risparmi di costo di circa 275 milioni per anno. Tali risparmi potrebbero essere per la maggior parte realizzati entro il 2024, in funzione delle negoziazioni con i sindacati

I principali obiettivi finanziari

Il piano prevede iniziative per sostenere la crescita, con sforzi di trasformazione immediati e tangibili che porteranno ad una redditività costante e a benefici patrimoniali:

  • cost/income ratio al di sotto del 60% entro il 2024, con ulteriori riduzioni negli anni successivi;
  • costo del rischio di circa 50 pb, coerente con l’asset quality della banca;
  • utile pre-tasse di circa 700 milioni nel 2024;
  • ROTE di circa 8,5-9% nel 2024, circa 11% nel 2026;
  • CET1 fully loaded ratio superiore al 14% nel 2024 e pari a circa 17,5% nel 2026, prima di dividendi e prima dell’effetto positivo della rivalutazione delle DTA derivanti dal piano.

Considerazioni sul de-risking

  • Il piano prevede per la banca un Npe ratio lordo inferiore al 4%, in linea con l’attuale livello di Mps e in linea con le migliori banche italiane.
  • Mps ha un contenzioso legale relativo all’attività bancaria ordinaria di dimensioni simili ai peer con una copertura superiore alla media.
  • È prevista una riduzione continuativa dei rischi legali legati all’informativa finanziaria, inferiori a 2 miliardi (al lordo degli accantonamenti già effettuati). Dopo l’accordo raggiunto con la Fondazione il 7 ottobre, relativo ad un contenzioso di 3,8 miliardi, nel quarto trimestre Mps ha già chiuso oltre 200 milioni di contenziosi aggiuntivi sull’informativa finanziaria senza impatto sui livelli di accantonamento.

Highlight sul profitto al lordo delle imposte (PBT) 2024

Ipotizzando un PBT per l’intero anno 2021 invariato rispetto ai 9 mesi 2021 il PBT previsto per il 2024 potrebbe essere costruito come risultato di azioni in gran parte sotto il controllo manageriale, riguardanti tra l’altro:

  • circa 90 milioni dalla riduzione di interessi su depositi vincolati, già evidente nel 2021;
  • circa 120 milioni di margine di interesse dalle iniziative di consumer finance lanciate di recente;
  • circa 20 milioni di minori commissioni sulle cartolarizzazioni, grazie a una base di capitale più forte;
  • circa 185-275 milioni per minori spese per il personale, a seconda dello schema che sarà concordato;
  • circa 130 milioni di riduzione delle altre spese, grazie anche a gli investimenti in digitalizzazione o un costo del credito “ across the cycle” di circa 50 pb.

La somma dei numeri di cui sopra porterebbe ad un utile ante imposte di circa 700 milioni.

Ulteriori azioni commerciali saranno comunicate una volta ricevute le relative approvazioni del piano.