Nuovo tonfo delle quotazioni del greggio, in un clima di generale avversione al rischio sui mercati in scia alle preoccupazioni per la rapida diffusione della variante Omicron del Covid che sta portando all’introduzione di nuovi lockdown.
Il future sul Brent perde il 5,1% tornando sotto quota 70 euro per la prima volta dallo scorso tre dicembre, mentre quello sul Wti cede il 5,7% a 66,8 euro.
Il numero dei contagi sta aumentando rapidamente sia in Europa che negli Stati Uniti, tra le difficoltà delle autorità nell’arginare la nuova mutazione del virus. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha avvertito che il numero dei casi di Omicron sta raddoppiando nell’arco di 1,5-3 giorni in quelle aree particolarmente colpite.
Questo sta portando diversi paesi a implementare nuove restrizioni alla mobilità e limitazioni ai viaggi internazionali, alimentando le preoccupazioni su un indebolimento dell’outlook della domanda di carburante.
A ciò si aggiungono ulteriori fattori di incertezza con l’avvicinarsi della stagione delle festività natalizie, periodo tradizionalmente caratterizzato da volumi di contrattazioni più sottili che potrebbero esacerbare la volatilità dei mercati.
Alla nuova ondata della pandemia, infatti, si aggiungono i segnali di indebolimento della domanda di petrolio in Asia, la prospettiva di un minor supporto delle banche centrali per contrastare l’inflazione e il rallentamento dell’agenda economia del presidente Usa Joe Biden.
Il crollo delle quotazioni del greggio pesa sui titoli oil di Piazza Affari, con Eni in calo del 4,1% a 11,55 euro, Saipem del 3,6% a 1,70 euro e Tenaris del 4% a 8,67 euro, rispetto al -2,9% del Ftse Mib.