Scatta il countdown in vista dell’assemblea dei prossimi 28/29 dicembre chiamata a deliberare sulla trasformazione in Spa di Banca Popolare di Sondrio.
Secondo quanto riporta Il Sole 24 Ore, i soci potrebbero già esprimere, entro domani, le loro preferenze tramite il conferimento della delega al rappresentante designato, modalità assembleare utilizzata da tutte le società a causa della pandemia.
Gli operatori danno per certo il via libera al cambio di veste giuridica, che in base alla legge deve avvenire entro il 31 dicembre 2021.
“In caso di mancata trasformazione in società per azioni e connessa approvazione del nuovo statuto sociale entro il termine di legge, la banca si esporrebbe a gravi conseguenze”, si legge nella relazione illustrativa predisposta dal cda in vista dell’importante appuntamento.
“Infatti, in tale ipotesi Banca d’Italia, tenuto conto delle circostanze e dell’entità del superamento della soglia di 8 miliardi di attivo, può adottare il divieto di intraprendere nuove operazioni ai sensi dell’articolo 78 del Testo Unico Bancario, o i provvedimenti previsti nel Titolo IV, Capo I, Sezione I, del Testo Unico Bancario (amministrazione straordinaria) o proporre alla Banca Centrale Europea la revoca dell’autorizzazione all’attività bancaria e al Ministro dell’Economia e delle Finanze la liquidazione coatta amministrativa”, prosegue la relazione.
“Restano peraltro fermi, in ogni caso, i poteri di intervento e sanzionatori attribuiti alla Banca d’Italia. L’approvazione da parte dell’assemblea straordinaria della deliberazione proposta dal consiglio di amministrazione è, pertanto, indispensabile per assicurare il corretto proseguimento dell’attività. In caso contrario, si determinerebbero conseguenze tali da mettere a rischio la regolare continuità d’impresa, con le immaginabili gravi ripercussioni sia a livello aziendale, con riferimento tra l’altro a nefasti effetti sul livello occupazionale, e sia sulle economie dei territori e delle comunità serviti, ai quali la banca riserva un fondamentale sostegno in tema di assistenza creditizia”, spiega ancora il documento.
Secondo quanto riporta il quotidiano, anche i sindacati sono intervenuti sulla questione, sollecitando i dipendenti a partecipare al voto. In una nota le organizzazione sindacali hanno affermato: “Evidenziamo la fondamentale importanza di partecipare all’assemblea straordinaria dei soci. In caso di mancata trasformazione la banca si esporrebbe a gravi conseguenze” con “nefasti effetti sull’occupazione”. Per questi ragioni l’approvazione resta “indispensabile per assicurare la regolare continuità d’impresa”.
Anche il Comitato per l’autonomia e l’indipendenza, sostenuto da oltre 800 soci, è intervenuto sulla vicenda, spiegando in una nota che “non vi è alcun dubbio che ora sia necessario che la banca operi la trasformazione prevista dalla legge”, pur sottolineando di ritenere la legge sulle popolari “sbagliata”.
Il comitato auspica che, una volta trasformata in Spa, la banca possa poi “assumere lo status di società benefit per azioni”. Il Comitato sta portando a termine un lavoro per l’individuazione di opportuni strumenti da proporre, anche dopo la trasformazione, ai soci in modo da creare le premesse di un dialogo e per salvaguardare le finalità e l’approccio al fare banca in continuità con la tradizione del credito popolare.
Intorno alle 10:35 a Piazza Affari il titolo guadagna lo 0,8% a 3,65 euro, mentre l’indice di settore viaggia sulla parità.