Atlantia – Entra nella “We Economy” con un nuovo modello di remunerazione dei dipendenti

Atlantia SpA ha raggiunto un accordo con tutte le organizzazioni sindacali (Filt Cgil, Fit Cisl,
Uiltrasporti, Sla Cisal, Ugl Viabilità) che introduce dal 2022 un nuovo modello per
accrescere le opportunità retributive e premiali per tutti i dipendenti, rendendoli sempre più
protagonisti attivi e incisivi del progetto generale di trasformazione della società.

Il modello – finalizzato a creare un’organizzazione connotata dall’ampia condivisione delle
responsabilità e delle opportunità (“We Economy”) – estende a tutti i lavoratori di Atlantia,
i sistemi di incentivazione variabile storicamente offerti solo al management e offre anche ai non dirigenti (quadri ed impiegati) opportunità premiali fino al 50% della retribuzione fissa (con ulteriori opportunità per risultati di eccezionale rilievo).

In questo modo, la retribuzione di ogni dipendente sarà formata da 4 elementi ordinari: stipendio, remunerazione variabile (legata ad obiettivi economico-finanziari, ambientali e sociali), piani azionari annuali e piani di welfare integrativi.

Atlantia e le organizzazioni sindacali si sono inoltre impegnate a rendere strutturale la tutela e la valorizzazione di ogni diversità attraverso l’adozione di tutte le misure necessarie a garantire l’assoluta parità salariale, in particolare, tra i generi.

L’accordo sancisce – subordinatamente all’approvazione dell’Assemblea dei Soci, su proposta del Cda – l’attivazione di un piano di azionariato per i dipendenti che preveda l’attribuzione di un numero ricorrente di azioni Atlantia, quale elemento della retribuzione.

Atlantia, con il contributo delle organizzazioni sindacali, ha riprogettato il “Piano Welfare”
integrativo aziendale, ampliando ulteriormente le categorie dei beni e servizi fruibili dai
dipendenti e dai loro familiari (ad esempio, l’istruzione per i figli, l’assistenza per gli anziani, gli interessi sui mutui, la cultura e la pratica sportiva).

Infine, Atlantia ha concordato di incrementare l’indennità mensile degli stage a 1.200 euro, un primo passo verso la riduzione del gap esistente tra l’Italia ed altri paesi dell’Unione Europea diventati naturale destinazione di molti giovani talenti.

Siglato anche con le organizzazioni sindacali un secondo accordo che introduce
stabilmente un modello di lavoro “ibrido”  per favorire l’ottimale conciliazione dei
tempi di vita e di lavoro.

Il modello prevede che la settimana lavorativa sia articolata in 3 giornate in presenza e in 2
giornate da remoto, pianificate con cadenza settimanale.