Global Markets Media – FactSet intende acquisire CUSIP Global Services per 1,9 miliardi di dollari

Si riporta l’andamento odierno dei principali titoli internazionali del settore media:

In rialzo i principali listini europei. Il Ftse Mib guadagna lo 0,7%, il CAC lo 0,5% e il DAX lo 0,3%. Invariato il Ftse 100. A Wall Street il Nasdaq e lo S&P 500 avanzano dello 0,5%, mentre il Dow Jones guadagna lo 0,3%.

FactSet, fornitore globale di informazioni finanziarie, ha stipulato un accordo definitivo per acquisire CUSIP Global Services (CGS) da S&P Global per 1,925 miliardi di dollari in contanti. FactSet prevede inoltre di ricevere un beneficio fiscale di circa 200 milioni di dollari come parte della transazione. CGS gestisce un database di dati e processi che identificano in modo univoco più di 50 milioni di strumenti finanziari globali. In particolare, è il fornitore esclusivo di identificatori CUSIP e CINS a livello globale e di ISIN negli Stati Uniti. Come parte di FactSet, CGS continuerà a gestire il sistema CUSIP in collaborazione con l’American Bankers Association (ABA).

CGS genera un fatturato annuo di circa 175 milioni di dollari, con una crescita dei ricavi a un tasso “mid- to high-single digit”. “Si prevede che fornirà margini robusti e aumenterà immediatamente i margini operativi rettificati di FactSet”, si legge in una nota, “oltre che contribuirà ad aumentare l’utile per azione rettificato di FactSet nel primo anno di, escludendo l’ammortamento del prezzo di acquisto e i costi di integrazione una tantum”.

“Siamo entusiasti di accogliere il talentuoso team di CGS nella famiglia FactSet”, ha affermato Phil Snow, CEO di FactSet. “CGS è una risorsa unica con un enorme riconoscimento di mercato che fornisce profonde alleanze in tutto il settore finanziario. La sua competenza principale nell’identificazione dei titoli si allinea bene con le capacità di gestione dei dati di FactSet”.

FactSet finanzierà la transazione attraverso una combinazione di disponibilità liquide e finanziamenti. L’acquisizione è soggetta alle consuete condizioni di chiusura, comprese le approvazioni normative e il perfezionamento della fusione tra S&P Global e IHS Markit. La transazione dovrebbe concludersi durante il primo trimestre del 2022.

Gli spettatori che nel fine settimana delle feste si sono recati al cinema hanno spinto i guadagni globali del nuovo capitolo dell’Uomo Ragno, “Spider-Man: No Way Home”, a livelli da record: 1 miliardo di dollari.

L’analista senior di Comscore Paul Dergarabedian ha sottolineato in un tweet che “Spider-Man” si è classificato come il film con il migliore incasso del 2021. I ricavi globali ammontano a 1,05 miliardi di dollari, di cui 467,3 milioni nel mercato statunitense e 587,1 milioni nei mercati esteri.

Secondo Comscore, l’ultimo film ad aver superato il miliardo di dollari di incassi è stato “Star Wars: L’ascesa di Skywalker” nel 2019. Anche l’altro film del franchise dell’Uomo Ragno, “Spider-Man: Far From Home”, aveva superato la soglia del miliardo di dollari nel 2019.

Delle nuove uscite di Natale, solo il film animato “Sing 2” ha mostrato un debutto armonioso, mentre gli incassi di altri due sequel – “The King’s Man – Le origini” e “Matrix Resurrections” hanno deluso le aspettattive.

Anche se “Spider-Man” sta facendo la sua parte nel mantenere alto l’interesse per il cinema, le performance degli altri titoli mostrano le difficoltà che sta attraversando il settore cinematografico nei tentativi di attirare gli spettatori come una volta. I grandi studios hanno distribuito su larga scala una decina di nuovi film nel weekend del Natale e solo “Sing 2” ha mostrato un andamento positivo. Il film, distribuito dalla Universal Pictures, ha incassato 41 milioni di dollari dal lancio di mercoledì.

“Matrix Resurrections”, lanciato dalla WarnerMedia a 18 anni di distanza dall’ultimo capitolo della celebre saga, ha raccolto appena 22,5 milioni di dollari dall’uscita nei cinema di mercoledì. Come altri film della Warner Bros rilasciati nel 2021, anche “Matrix Resurrections” è apparso in contemporanea nelle sale e nella piattaforma Hbo Max.

“The King’s Man – Le origini “, il terzo di una serie acquisita da Walt Disney con l’acquisto della Twentieth Century Fox nel 2019, non è riuscita a suscitare lo stesso interesse dei suoi due film precedenti. Ha incassato appena 10 milioni di dollari durante il fine settimana.

Ad oggi, Spider-Man sembra rimanere l’eroe di cui gli spettatori avevano bisogno. Il film, distribuito da Sony Pictures Entertainment in collaborazione con la Marvel, è la prima pellicola che dall’inizio della pandemia ha raccolto più di 1 miliardo di dollari al botteghino globale.

Una controversia legale si è aperta tra la Russia di Putin e i grandi nomi della Silicon Valley quali Google e Meta (l’impresa statunitense che controlla i social network Facebook e Instagram e il servizio di messaggistica istantanea di WhatsApp e Messenger).

La Russia ha infatti accusato le due aziende di non aver rimosso contenuti considerati illegali da parte del governo e aver quindi, seppur indirettamente, “giocato sporco” ai danni del sistema russo che, proprio a causa di questa situazione, si troverebbe ora più in difficoltà in quella che viene definita come una lotta alla propaganda delle organizzazioni estremiste e terroristiche.

Le questione potrà sembrare di portata inaudita ma, come sottolineano diversi esperti e osservatori della politica sovietica, questo polverone in realtà sarebbe stato alzato per osteggiare la diffusione nel paese di proteste a sostegno di un preciso oppositore: il noto Aleksej Navalnyj, personaggio pubblico salito alla ribalta per la sua avversione al leader della nazione ma anche e soprattutto per il tentato avvelenamento e l’incarcerazione che il partito di Putin avrebbe orchestrato e attuato ai suoi danni.

La notizia è di venerdì 24 dicembre, ovvero quando un tribunale di Mosca ha corrisposto a Google una multa di 7,2 miliardi di rubli (86 milioni di euro) e una multa di 1,99 miliardi di rubli (circa 24 milioni di euro) a Meta.

Le somme che entrambe le società dovrebbero versare sono quindi state calcolate dal tribunale sulla base delle entrate annue delle due società nel paese che, nello specifico, ammontano a circa l’8 per cento del totale.