Utility – A novembre output elettrico +14,4% a/a trainato da termoelettico (+21,5%) ed eolico (+63,5%)

Ancora in crescita i consumi elettrici italiani: a novembre 2021, grazie anche alla performance fortemente positiva dell’industria, il fabbisogno è stato pari a 26,4
miliardi di kWh, in crescita del 3,8% rispetto allo stesso mese del 2020 e del 2% rispetto a a novembre 2019. E’ quanto emerge dalle analisi di Terna, la società che gestisce la rete elettrica nazionale.

Nel dettaglio, il mese in esame ha avuto lo stesso numero di giorni lavorativi (21) e una
temperatura media mensile superiore di circa 0,3°C rispetto allo stesso mese del 2020. Il dato della domanda elettrica, destagionalizzato e corretto dagli effetti di calendario e temperatura, risulta in crescita del 3,5%.

A livello territoriale, la variazione tendenziale di novembre è stata ovunque positiva: +3,3% al Nord, +4,5% al Centro e +4,4% al Sud.

In termini congiunturali, il valore destagionalizzato e corretto dagli effetti di calendario e temperatura ha fatto registrare una crescita dello 0,3% rispetto a ottobre di quest’anno.

Nei primi undici mesi del 2021, la domanda elettrica in Italia è in aumento del 5,6% rispetto all’omologo periodo del 2020 (valore invariato in termini rettificati).

Sul fronte del mercato all’ingrosso, il Prezzo unico nazionale (Pun) è stato pari a 226 €/MWh a novembre 2021, in progresso del 364,1% su base annua e del 3,9% su base mensile.

A novembre, la domanda di energia elettrica in Italia è stata soddisfatta per circa il 93%
con produzione nazionale e per la quota restante (7%) dal saldo dell’energia scambiata con l’estero.

In particolare, nel mese in oggetto il mercato dell’energia ha fatto registrare fenomeni sostenuti di esportazione netta verso la frontiera Nord, raggiungendo picchi orari di quasi 2000 MWh, contrariamente a quanto registrato sia a ottobre 2021 sia a novembre 2020, anche per l’elevato tasso di indisponibilità del parco di generazione europeo e, nello specifico, di quello francese.

A tali fenomeni si è affiancato un aumento dei costi delle materie prime del settore elettrico che ha comportato un incremento generalizzato del prezzo dell’elettricità in tutta Europa e che ha modificato in maniera rilevante gli equilibri di mercato consolidati fino a oggi. Anche per i motivi sopra descritti, la produzione nazionale netta (24,3 miliardi di kWh) ha registrato una crescita del 14% rispetto a novembre del 2020.

Le fonti rinnovabili hanno coperto complessivamente il 28% della domanda mensile.

In aumento le fonti di produzione termoelettrica (+21,5%) ed eolica (+63,5%); in calo
tutte le altre (idroelettrica -16,3%; fotovoltaica -21,9%; geotermica -3%).

Per quanto riguarda il saldo import-export, la variazione è pari a -48,2% per un effetto combinato di un aumento dell’export (+55%) e di una diminuzione dell’import (-39,8%).

La potenza massima (c.d. punta in potenza) è stata registrata lunedì 29 novembre 18:00-19:00 ed è risultata pari a 50.976 MW (+4,6% a/a).

L’indice IMCEI elaborato da Terna – che prende in esame e monitora in maniera diretta i consumi industriali di circa mille clienti cosiddetti energivori connessi alla rete di trasmissione elettrica nazionale e a quella di media tensione registra un incremento dei consumi industriali del 2,9% rispetto ai valori di novembre dello scorso anno.

Nel contesto complessivamente positivo, con la crescita dei settori della siderurgia, della meccanica e degli alimentari, segnano una flessione i comparti dei mezzi di trasporto, cartaria, materiali da costruzione e chimica. Con dati destagionalizzati e corretti dagli effetti
di calendario, l’indice IMCEI ha fatto registrare una variazione congiunturale positiva dell’1,4% rispetto a ottobre.

Commento

Nel complesso, i dati sulla produzione di energia elettrica a novembre 2021 sono positivi per gruppi come Enel, Edison, A2A e Iren, con l’incremento della produzione termoelettrica ed eolica che ha compensato il calo dell’output idroelettrico, fotovoltaico e geotermico.

I dati in esame sono inoltre positivi per realtà come Erg, Falck Renewables e Alerion Clean Power, focalizzate in prevalenza sulla generazione da fonte eolica.