Si riporta l’andamento odierno dei principali titoli internazionali del settore Auto:
In ribasso i principali listini europei. Il DAX cede lo 0,7%, il Ftse Mib lo 0,5% e il CAC 40 lo 0,4%. In controtendenza il Ftse 100 (+0,6%). Leggeri rialzi a Wall Street, dove il Dow Jones e lo S&P 500 guadagnano lo 0,2%. Invariato il Nasdaq.
Tesla pubblicherà i dati di bilancio del quarto trimestre 2021 tra pochi giorni, all’inizio di gennaio, forse già il 3 anche se lo scorso anno i risultati del periodo di riferimento furono presentati il giorno 27 gennaio.
In ogni caso, gli analisti prevedono che i risultati balzeranno oltre le più ottimistiche stime. Si prevede in media una consegna, nel quarto trimestre di quest’anno, di 276.900 veicoli, mentre nel terzo trimestre erano stati consegnati 241.300 veicoli, e già all’epoca erano state battute le stime che indicavano 232.000 consegne.
Altri analisti, come quelli di RBC Capital Markets, prevedono un balzo delle consegne addirittura del 58% nel quarto trimestre su base annua e del 18% su base trimestrale a 285.000 unità: questo equivarrebbe a 913.000 consegne per l’intero anno. Le previsioni sono comunque incoraggiate dai risultati registrati nei mesi scorsi che evidenziano come a partire da settembre, due veicoli elettrici su tre negli Stati Uniti sono Tesla. Le altre case come Ford e General Motors sono alle prese con una carenza di semiconduttori, e invece Tesla è riuscita in parte ad evitare le pause di produzione.
Tesla peraltro è salita agli albori della cronaca, oggi, per una “querelle” spaziale con la Cina. In sintesi, Pechino ha accusato gli Stati Uniti di condotta irresponsabile e pericolosa nello spazio a causa di due “incontri ravvicinati” tra la stazione spaziale cinese ed i satelliti della società Starlink di Elon Musk. Addirittura, la nuova stazione spaziale cinese sarebbe stata costretta ad effettuare manovre di emergenza per evitare la collisione con i satelliti del futuro servizio Internet Starlink e ciò sarebbe accaduto per ben due volte, a luglio e ottobre scorso.
Ma ieri nel mirino è finita la Starlink, una divisione della società SpaceX di Musk che gestisce una costellazione di quasi 2.000 satelliti che mira a fornire l’accesso a Internet a livello globale. La SpaceX è una società privata, ma secondo la Cina i membri del Trattato sullo spazio extra-atmosferico (Outer Space Treaty), il fondamento del diritto spaziale internazionale, sono anche responsabili delle azioni delle loro entità non governative.
La presa di posizione di Pechino ha aizzato una serie di critiche sui social network cinesi, come Weibo, nei confronti di Musk. Moltissimi tweet hanno cercato di scoraggiare i consumatori a comprare veicoli Tesla e a boicottarne le vendite: peraltro, nel paese del Dragone, l’azienda di Musk vende decine di migliaia di auto ogni mese.