Il 2021 è stato un anno positivo per il comparto tecnologico di Piazza Affari, con il Ftse Italia Tecnologia in rialzo del 48,1%, performance superiore a quelle del Ftse Mib (+23%) e dell’Euro Stoxx Tecnologia (+37,2%).
Il settore ha continuato a beneficiare dei macro-trend positivi innescati dalla risposta alla crisi del Covid, in particolare una maggior consapevolezza dell’importanza del digitale, più investimenti e lo stanziamento di fondi europei per il rilancio dell’economia.
Il tutto, nonostante un contesto caratterizzato da crescenti pressioni inflazionistiche che hanno determinato una svolta restrittiva da parte di diverse banche centrali, penalizzando gli asset con maggiori aspettative di crescita come quelli tecnologici.
Per quanto riguarda i singoli titoli, la big cap Stm ha terminato il 2021 con un guadagno del 43,2%, favorita da una domanda sostenuta di semiconduttori determinata dallo shortage globale di componenti, con ritardi nelle forniture e colli di bottiglia che hanno condizionato diversi settori industriali, dall’automotive all’elettronica di consumo.
Per il full year 2021 Stm prevede ricavi netti intorno a 12,6 miliardi di dollari, corrispondenti a una crescita anno su anno del 23,3%, riflettendo il perdurare di dinamiche robuste in tutti i mercati finali a cui si rivolge e i programmi già in corso con i clienti.
Rialzo più contenuto per la tlc Tim (+15,1% y/y), condizionata dai tre profit warning in un anno. Le ultime stime della società per il 2021 indicano un Ebitda AL organico della Business Unit Domestic in diminuzione (“low teens decrease”) verso l’anno 2020, un Ebitda AL consolidato organico di Gruppo superiore a 5,4 miliardi, ricavi organici di Gruppo in calo (“low single-digit”) e un indebitamento finanziario netto consolidato rettificato AL di circa 17,6 miliardi. Sul finire dell’anno il titolo ha beneficiato della manifestazione di interesse non vincolante del fondo americano KKR, a seguito della quale Tim ha istituito un comitato ad hoc per la valutazione di tale offerta e di strade alternative per il rilancio dell’azienda.
Fra le mid cap svetta Wiit (+199,9% y/y), attiva nel cloud, uno dei segmenti caratterizzati da maggiori tassi di crescita. La Società si è recentemente espansa in Germania, tramite accordi per l’acquisto delle attività oggi condotte da JBM Technology Deutschland GmbH con il brand commerciale “Release 42”. Da segnalare anche la quotazione di Seco, attiva nell’Internet of Things.
Tra le small cap si distingue Alkemy (+220,6 y/y%), che prevede di proseguire ulteriormente la via della crescita organica dei ricavi e di mantenimento della marginalità complessiva allineata a quella dei primi nove mesi del 2021.
Tenendo conto dei risultati conseguiti nei primi nove mesi del 2021, dell’attuale stato di avanzamento del business nelle settimane successive e del portafoglio dei contratti in essere, salvo il verificarsi di ulteriori eventi aggravanti correlati alla pandemia, si conferma l’aspettativa del Gruppo.
Bene anche Exprivia (+177,5% y/y), It Way (+117,2% y/y) e Gpi (+118,5% y/y), mentre arretra Tiscali (-40,6% y/y). La società di telecomunicazioni ha approvato il piano 2021-24, che indica ricavi oltre 200 milioni e un Ebitda in aumento di oltre il 100% nel 2024, con un ritorno all’utile nel 2023. Inoltre, ha firmato un accordo di ristrutturazione del debito con Intesa San Paolo e Banco BPM.