L’Opec e i suoi alleati hanno concordato di procedere con il prossimo aumento della produzione di 400.000 barili al giorno previsto per febbraio, in un contesto caratterizzato da una domanda solida malgrado l’impatto della variante Omicron.
Il gruppo si attiene dunque al proprio piano per ripristinare gradualmente la produzione interrotta durante la pandemia. Le stime sul primo trimestre vedono un surplus più contenuto rispetto alle precedenti previsioni, a causa dell’offerta più debole.
Il consumo globale di carburante continua la ripresa dopo il crollo del 2020. Inoltre, si registra un incremento del traffico e dell’attività delle fabbriche nei principali paesi consumatori asiatici, oltre alla diminuzione delle scorte di greggio negli Stati Uniti, che ha portato i prezzi del petrolio a quasi 80 dollari al barile.
L’Opec+ ha già riavviato circa i due terzi della produzione interrotta nelle prime fasi della pandemia. L’obiettivo è quello di un graduale ritorno a pieno regime, ad un ritmo che possa soddisfare la ripresa del consumo di carburante e scongiurare un aumento dei prezzi, evitando un nuovo crollo del mercato.
Wti e Brent scambiano in lieve rialzo, rispettivamente a 79,5 (+0,7%) e 76,5 (+0,5%) dollari al barile.